Tra religione e politica

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    La tua risposta all’alpino Luca Boschini mi lascia alcuni interrogativi. Premetto che sono un alpino non credente ma partecipo a tutte le funzioni religiose organizzate dagli alpini e la nostra preghiera non va toccata, ti chiedo le motivazioni per le quali ti fanno paura i preti che fanno cantare in chiesa “Bella ciao”. Gradirei sapere in quale funzione religiosa alpina e in quale chiesa è successo, altrimenti sembra che ci sia, da parte tua, una posizione politica più che religiosa. Grazie.

    Bruno Ruggeri, Villaggio Sereno (Brescia)

    Caro alpino mio omonimo, come provocatore sei da 10 e lode. Se poi vuoi andare a Messa dai preti che fanno cantare “Bella ciao”, basta che clicchi su internet e troverai tutto. Però dal momento che insinui che la mia contrarietà dipenda da un orientamento politico, non ti viene il dubbio che i parroci che fanno cantare “Bella ciao” in Chiesa, non siano loro invece a far politica? Leggo le tue risposte su l’ultimo numero de L’Alpino e resto perplesso. Poi la mia perplessità diventa sconcerto. Mi sfugge quale senso abbia richiamare il concetto di “famiglia”, in tutta evidenza quella “tradizionale”, in un’epoca in cui i matrimoni tra appartenenti allo stesso sesso sono diventati pratica normale, regolata per legge in molti paesi, Italia inclusa. Forse sei contrario alle “unioni civili” e preferivi che la legge non ci fosse? Lo stesso dicasi per la tua “paura” dei preti che fanno cantare “Bella ciao” in chiesa. Paura di cosa, se è lecito chiedertelo, non credi di esagerare? Ti dirò che i miei sentimenti, che non sono di paura ma di sconcerto e anche di preoccupazione, vengono semmai scossi da fatti come quelli descritti da Tiziano Griguolo (Politica e cappello), cioè vedendo quelli che vanno alle adunate della Lega col cappello alpino in testa! Durante il mio servizio militare ho sperimentato che nell’esercito, non solo negli alpini, tra gli ufficiali e ancor più tra i sottufficiali in servizio permanente effettivo, le tendenze diciamo così di destra, per non dire “fascistoidi”, erano numerose e di certo quei militari hanno saputo indottrinare a dovere tanti di quelli arrivati in seguito. Quella fu una constatazione che ingenerò in me, allora giovane ufficiale di complemento, forti preoccupazioni ma anche tanti interrogativi ai quali non sono riuscito a dare risposta. Mi chiedevo allora, e continuo a farlo oggi, come sia possibile che nel nostro Paese non solo sia sopravvissuta, ma addirittura abbia ripreso vigore, un’ideologia come quella del fascismo (e anche del così detto “uomo forte”) che ha trascinato l’Italia nella più tragica, atroce e distruttiva guerra che il genere umano abbia conosciuto, causando al Paese infiniti lutti e devastazioni di cui restano ancora i segni. L’unica spiegazione che sono riuscito a darmi è che le generazioni successive al 1940 non conoscono quella parte di storia, perché a loro non è mai stata insegnata. E non lo è neppure ora, benché siano trascorsi 80 anni! Credo che se non faremo chiarezza su quel periodo della nostra storia, come hanno saputo invece fare i tedeschi, seppure dopo lunghi tentennamenti e con grande sofferenza, per il nostro Paese sarà impossibile raggiungere una vera pacificazione degli animi e dar vita a un sentimento “nazionale”. “Fatta l’Italia bisogna fare gli italiani”, come disse Massimo D’Azeglio nel 1861 (sic!), è frase ancora d’attualità? Purtroppo sì!

    Silvano Fassetta, Rozzano (Milano)

    Innanzitutto non confondiamo i piani diversi delle affermazioni. Quando ho parlato della Costituzione che viene disattesa nei fatti, mi riferivo all’art. 29 dove si parla della famiglia, come comunità naturale fondata sul matrimonio. Si può essere d’accordo o meno, ma o si cambia la Costituzione o se ne tirano le conseguenze. Se poi vuoi sapere il mio punto di vista, sono profondamente convinto che famiglia sia cosa diversa dalle unioni civili, che vanno comunque regolamentate per legge. Quanto al “Bella Ciao” in Chiesa ti chiedo se sia fuori luogo pensare che in quell’ambito si dovrebbero eseguire solo canti di lode a Dio, piuttosto che altri canti. E se il prete dovesse essere di orientamento di estrema Destra gli lasciamo cantare Faccetta Nera? Cosa c’entri poi il fascismo che tiri in ballo partendo da queste due osservazioni, faccio proprio fatica a capirlo. A meno che non sia un modo come un altro per dare del fascista a buon mercato, solo per colpire chi la pensa diversamente.