Si è conclusa domenica 19 giugno ad Isola del Gran Sasso (Teramo) la terza edizione delle Alpiniadi estive dell’Associazione Nazionale Alpini, che ha scelto quest’anno l’Abruzzo per l’importante manifestazione sportiva, con numerose gare che hanno preso il via il 16 giugno nelle provincie di Teramo e L’Aquila. Un denso programma di manifestazioni aperto solennemente a L’Aquila, sul sagrato della basilica di san Bernardino da Siena e concluso a Isola del Gran Sasso, di fronte al Santuario di San Gabriele dell’Addolorata, attraversando Fossa, luogo caro agli alpini per aver costruito nel 2009 un villaggio di 33 casette e una chiesa per i terremotati, ancora oggi in funzione. In queste giornate sui monti abruzzesi le gare si sono articolate su diverse discipline, cui hanno partecipato atleti alpini di tutt’Italia, in aggiunta agli eventi e alle manifestazioni che hanno coinvolto L’Aquila, Fossa, Rocca di Mezzo e Isola del Gran Sasso.
Oltre 1.300 atleti provenienti da 42 gruppi alpini si sono affrontati nelle specialità di corsa in montagna individuale, di marcia di regolarità in montagna a pattuglie, nella gara di orienteering e carabina laser (duathlon) e nella corsa in montagna a staffetta. Tutte le gare si sono svolte regolarmente e in contesti ambientali e urbani di particolare qualità e bellezza, come L’Aquila, la piana delle Rocche, l’abitato e gli antichi monasteri fra Fossa e Ocre, lo splendido scenario del Corno Grande del Gran Sasso d’Italia ad Isola del Gran Sasso. Le Alpiniadi estive si sono congiunte quest’anno con la Staffetta Alpina per i 150 anni dalla fondazione del Corpo degli alpini, che è transitata nella provincia de L’Aquila e in Abruzzo. Oltre agli eventi sportivi, queste Alpiniadi hanno lasciato ancora una volta nei luoghi colpiti dai terremoti del 2009 e del 2016 il segno degli alpini, o meglio i segni concreti dei passi di un cammino mai interrotto che è un abbraccio per l’Abruzzo e tutti gli abruzzesi. Gli alpini sono tornati in tanti, da quella 88ª Adunata nazionale che si è tenuta al L’Aquila nel 2015 ed è stata «una sensazione molto positiva», ha dichiarato il Presidente nazionale Sebastiano Favero.
«L’Aquila e gli abruzzesi ci hanno accolto ancora una volta con grande calore e queste gare ci hanno permesso di far apprezzare ai nostri sportivi le montagne più belle di questa regione, dove abbiamo ritrovato il sentimento che le lega a queste popolazioni, segno di un cuore e di un’anima alpina che sono la forza degli alpini d’Abruzzo». «Una comunità importante quella sportiva dell’Ana», ha dichiarato il Consigliere nazionale Antonio Di Carlo, «che ha voluto concludere splendidamente questo appuntamento sportivo in un luogo sacro per gli alpini abruzzesi come l’area del santuario di San Gabriele dell’Addolorata, cui tanti giovani alpini affidarono la loro protezione prima di partire per il fronte russo, nella Seconda guerra mondiale».
«A sette anni dall’Adunata nazionale del 2015, gli alpini sono tornati in tantissimi fra queste montagne, per divertirsi, certo, ma anche per dare un segnale e sostenere con la loro presenza la ricostruzione dei luoghi e il cammino necessari alle comunità locali», ha dichiarato il Presidente della Sezione Abruzzi Pietro D’Alfonso, auspicando che possano crearsi presto e di nuovo le condizioni per ospitare una prossima Adunata in Abruzzo».
«L’occasione della corsa finale a staffetta nel territorio di Isola del Gran Sasso, ai piedi del massiccio appenninico, ha permesso anche di celebrare nel santuario di San Gabriele dell’Addolorata la Messa in ricordo dei Caduti di Selenyj Jar, con un particolare pensiero all’alpino Valentino di Franco, ultimo reduce abruzzese di quella battaglia campale, recentemente ‘andato avanti’ all’età di 99 anni», ha concluso Di Carlo. La graduatoria generale, vede al primo posto la Sezione Valtellinese con 3.925 punti totali, al secondo la Sezione di Torino con 3.165 punti totali, al terzo posto la Sezione di Bergamo con 2.867 punti totali e al 4º posto la Sezione Abruzzi con 2.715 punti totali, su un totale complessivo di 42 Sezioni partecipanti da tutta Italia.
Massimo Alesii