SVIZZERA – Ginevra in festa

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    Tutto cominciò 50 anni fa con un pugno di Alpini, immigrati negli anni difficili che seguirono il boom del dopoguerra. Le penne nere si integrarono rapidamente nella difficile e chiusa società svizzera e, sentendo il richiamo dell’alpinità, cominciarono a ritrovarsi nel tempo libero. Fu grazie a Forin, Susin, Menossi, Innocente e tanti altri che nacque il gruppo di Ginevra, sotto l’egida del maggiore Gmurr, che fu un grande presidente della sezione Svizzera. In quegli anni il Gruppo si andava consolidando tra sfilate, commemorazioni, beneficenza, tanto lavoro e nuove amicizie.

     

    Nel 1992 veniva inaugurata la sede sezionale nel parco della Maison Dufour. Da allora è stato un crescendo in popolarità. Il momento clou si è raggiunto per il 50° del gruppo guidato da Antonio Strappazzon, con un centinaio di italiani venuti da Palazzolo (Brescia), Villa del Conte (Padova) e Condino (Trento), tra cui alcuni capigruppo e sindaci Alpini, guidati dal vice presidente nazionale Ferruccio Minelli, dal direttore de L’Alpino mons. Bruno Fasani e dal presidente della sezione di Brescia Davide Forlani. Che la festa cominci! Accolti dal presidente sezionale Fabio Brembilla, aperitivo di benvenuto e rancio, preparato dal capo cuoco Michelutti e dalla sua allegra brigata.

    Dopo la pausa culinaria e la visita guidata di Ginevra, tutti alla cena di gala con 400 invitati. C’erano, tra gli altri, tre sindaci, il comandante della Piazza d’Armi Thomas Keller, autorità civili e militari svizzere, il console generale Andrea Bertozzi, il capo della missione cattolica padre Luciano Cocco, il coordinatore della SAIG Carmelo Vaccaro, i presidenti delle associazioni regionali. Erano presenti anche la vedova, il figlio e i nipoti di Leo Susin, co-fondatore del Gruppo ginevrino, venuti per l’occasione dall’Italia. Prima e dopo il taglio della monumentale torta d’anniversario l’orchestra italiana “Arizona” ha intrattenuto il pubblico… fino all’alba! Il giorno seguente gli Alpini hanno reso omaggio ai Caduti e hanno partecipato alla Messa, concelebrata dal nunzio apostolico mons. Tommasi, da mons.

    De Gregori e da mons. Fasani. La fanfara di Onex ha accompagnato il corteo fino al piazzale del Monumento, dove sono state schierate le bandiere, suonati gli inni nazionali svizzero e italiano, e deposta una corona di alloro alla memoria sulle note de “Il Piave” e del “Silenzio fuori ordinanza”. Un lungo applauso è stato tributato al presidente degli ex combattenti, Nunzio Crusi, 91 anni, e alla figlia del gen. Emilio Battisti (93 anni), eroe della Grande Guerra, che ha portato in chiesa e in corteo il cappello del padre, comandante del 7°. La sfilata al Monumento attorniato dalle bandiere ha rinnovato l’omaggio a quanti hanno perso la vita in nome della Patria.