Cari alpini, certo che siete davvero particolari; la leva obbligatoria farebbe diventare migliori le nuove generazioni?! Io sono moglie e madre di due alpini. Quando ha fatto il militare mio marito, 45 anni fa, l’Italia era piena di tossicodipendenti e di bontemponi che gironzolavano nelle università, né più né meno del giorno d’oggi. Quando ha fatto il militare mio figlio, 17 anni fa, si è ritrovato in compagnia di pochi altri della leva obbligatoria (meno di 10) e non facevano niente tutto il giorno. In caserma si sono portati di tutto: cibo, birra a casse, la playstation, il televisore, lo stereo e passavano spesso (troppo spesso) le notti in giro ad ubriacarsi. È mia ferma convinzione, che un’educazione sana, si può ricevere solo dalla famiglia. Le famiglie d’altri tempi, crescevano figli molto più abituati al sacrificio, al dovere e alla disponibilità verso il prossimo. I ragazzi di oggi sono figli di quelli che hanno fatto il servizio di leva; se davvero fosse servito a sanare cervelli e far diventare migliori, si dovrebbero vedere gli effetti. Invece, il mondo va a modo suo, con il servizio di leva o senza.
Letizia Rossetto
Condivido pienamente che la prima educazione, quella che dovrebbe lasciare il segno, viene dalla famiglia. Il problema è che sono le famiglie (ma che cosa si intende oggi con questa parola?) le prime che avrebbero bisogno di essere educate. Personalmente penso che un servizio obbligatorio fatto con serietà potrebbe intercettare tanto disagio di giovani male educati, che avrebbero solo bisogno di operare con metodo e senso del dovere. Poi è come si fanno le cose che fa la differenza, ovviamente.