Sull'Adamello, con la benedizione di papa Ratzinger

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    Non era mai accaduto che il papa, all’Angelus della domenica, mandasse il suo saluto e la sua benedizione agli alpini. Con questo messaggio si è concluso il 43 pellegrinaggio in Adamello organizzato dalle sezioni di Trento e di Valcamonica il 29 e 30 luglio. Sabato, come ogni anno, si sono dirette per percorsi diversi cordate che hanno raggiunto la forcella del Pian di Neve, l’altare sul quale il 16 luglio del 1988 celebrò una S. Messa papa Wojtyla.

    Da allora, per diversi anni il rito fu officiato dall’attuale cardinale Giovanni Battista Re, originario della Valcamonica, che ha sempre tenuto stretti legami con gli alpini della Sezione camuna. La Messa del 43 pellegrinaggio è stata concelebrata dall’arcivescovo di Trento mons. Luigi Bressan e da cappellani militari. Era presente il nostro glorioso Labaro, scortato dal presidente nazionale Corrado Perona, dai vice presidenti Attilio Martini e Alessandro Rossi, dai consiglieri Silvio Botter, Antonio Cason, Cesare Lavizzari e Alfredo Nebiolo.

    C’erano il vice comandante delle Truppe alpine gen. Alberto Primicerj e il gen. Carlo Frigo, una rappresentanza dei Gebirgsjaeger del battaglione di Mittenwald, in Baviera comandati dal maggiore Konrad Herborn (una presenza ormai tradizionale al pellegrinaggio e anche all’adunata nazionale), decine di vessilli e di gagliardetti, autorità civili delle due Province. Domenica il pellegrinaggio si è concluso sul versante Trentino, a Carisolo, con la partecipazione del comandante delle Truppe alpine gen. Ivan Felice Resce. L’arcivescovo mons. Angelo Comastri, vicario generale in Vaticano e cittadino onorario di Carisolo, ha concelebrato la S. Messa.

    Il presule ha svolto l’omelia sul tema della libertà, quella per la quale si sono sacrificati tanti nostri soldati, la stessa che la nostra società sembra aver perso. Ha parlato di declino di valori, nella società e nella famiglia, a baluardo dei quali ci sono fortunatamente gli alpini, presidio di memoria e di civiltà. Poi il saluto del Papa, in diretta da Castelgandolfo.

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