Sul ponte di Bassano un bacin d'amor di bronzo

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    Severino Morlin, classe 1934, parte per Montorio Veronese il 18 luglio 1956 sacramentando , come quasi tutti, all’arrivo della cartolina di precetto. È un ragazzo promettente nel mondo dell’arte in una terra, come quella di Nove (Vicenza), dove la ceramica è una risorsa che forma tanti talenti conosciuti in tutto il mondo. Indossare la divisa non è il massimo delle aspirazioni. Il servizio militare tuttavia si fa presto meno pesante del previsto, nonostante la durezza dell’addestramento formale e le amenità del CAR.

    I superiori intuiscono subito che quel ragazzo ha delle qualità che possono essere utili. Lavora infatti in una raffigurazione di Santa Barbara, all’interno della chiesa della caserma e collabora alla stesura dei disegni necessari per le manovre quando sarà assegnato alla brigata Cadore a Belluno. Dopo il silenzio fuori ordinanza e l’urlo liberatorio l’è finita! torna alla sua vocazione di artista. Con passione e genialità si costruisce giorno dopo giorno una rete di estimatori spaziando dalla ceramica, alla pittura, scultura, con commissioni importanti nel campo della ritrattistica. In poche parole, ne fa di tutti i colori .

    Lavora in una bottega museo’ di grande suggestione per il sito in cui si trova, reso vivo dal fluire di una bella roggia che un tempo alimentava un antico opificio, e per l’insieme delle opere che spaziano in uno spettro incredibile di grandi quadri, pannelli di ceramica, ritratti, sculture bronzee, vivacizzate da colori ora violenti ora tenui pastello che lasciano il visitatore quasi stordito. La sua attività artistica è apprezzata da Osaka, in Giappone, a San Francisco, negli USA, e riscuote ovunque consensi e successo. Dopo aver realizzato, su commissione dell’Associazione Nazionale Carabinieri in Congedo, il bel monumento bronzeo dedicato a Salvo D’Acquisto, eretto di fronte all’ospedale San Bassiano, dona alla sezione di Bassano e all’ANA nazionale, in occasione dell’adunata del 2008, tre pregevoli pezzi in ceramica di notevoli dimensioni raffiguranti gruppi di alpini.

    Il 23 ottobre scorso, con l’intitolazione della scuola dell’obbligo a don Gnocchi, in località Marchesane, viene scoperto un bel ritratto del beato opera sempre di Morlin. E come espressione massima del suo attaccamento al cappello alpino e alla città di Bassano, poco prima dell’Adunata del Triveneto, vede una delle sue ultime opere, un alpino e una giovane donna in atteggiamento affettuoso, dominare la piazzetta antistante il Ponte degli Alpini, sul lato destro del fiume Brenta. Inutile ribadire che Bassano si identifica col suo Ponte e che la notissima canzone Sul ponte di Bassano trasmette un messaggio di amicizia ci darem la mano e di sentimenti profondi un bacin d’amor .

    Ora, ai tanti segni lasciati dal tempo sugli edifici prospicienti il fiume e sulle belle linee tracciate dal genio palladiano i visitatori potranno ammirare anche questa testimonianza di affetto per la città degli alpini firmata da Severino Morlin.

    v.b.

    Pubblicato sul numero di dicembre 2010 de L’Alpino.