Sul Col di Lana per commemorare i 350 Caduti della 'mina Caetani'

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    Un freddo intenso e nubi gonfie di pioggia domenica 6 agosto sulle Dolomiti. Ma ai 2.465 metri della cima del Col di Lana, per l’annuale commemorazione dei Caduti, c’erano oltre trecento persone. Una cerimonia che quest’anno ha assunto un significato particolare, sia per la ricorrenza del novantesimo anniversario dello scoppio della mina Caetani , la grande esplosione che ebbe luogo il 17 aprile del 1916 e che provocò circa centocinquanta vittime, sia per la presenza di numerose personalità.

    A cominciare, ed è la prima volta nella storia dell’Associazione, dal presidente nazionale ANA, Corrado Perona. Con lui, su quello che fu definito il Col di sangue , anche l’arcivescovo di Napoli, cardinal Crescenzio Sepe, che, con l’arcivescovo di Digione e altri sei sacerdoti, ha celebrato la Santa Messa, animata dai canti del coro femminile Col di Lana .

    Significativo, poi, l’intervento di un picchetto armato del 7º Reggimento Alpini, guidato dal tenente colonnello Fregona, e della rappresentanza austriaca del Jägerbattaillon 24º, della caserma Haspinger di Lienz, comandata dal colonnello Höss. A fare gli onori di casa c’erano il presidente della sezione Ana di Belluno Arrigo Cadore, il capogruppo di Livinallongo, Valerio Nagler, il sindaco di Pieve di Livinallongo Gianni Pezzei, l’assessore provinciale Claudio Costa e alcuni alpini della caserma Gioppi di Arabba, guidati dal maresciallo Moreno Sandri.

    E, con il consigliere nazionale Antonio Cason, oltre trenta gagliardetti di gruppi provenienti da tutto il Triveneto e i vessilli delle sezioni di Belluno, Cadore e Conegliano. Da tutti gli intervenuti è stato sottolineata l’importanza della memoria come spinta alla ricerca della pace e della giustizia. Intenso l’intervento di Perona: Momenti come questo ha detto il presidente nazionale sono occasioni perché l’associazione si ossigeni , tornando a quelle radici di dolore, sacrificio e abnegazione che sono un patrimonio dal quale non si può prescindere.

    La memoria ha poi detto Perona richiamandosi alle parole del colonnello austriaco Höss è un nostro dovere, altrimenti facciamo morire due volte quei ragazzi che qui sul Col di Lana, come su tante altre nostre montagne, hanno sacrificato la loro vita . Da sottolineare che il fine settimana della commemorazione del Col di Lana, per il presidente Perona è stata l’occasione di incontrare alcuni gruppi della sezione di Belluno.

    Venerdì 4, infatti, è stato ospite delle penne nere di Ponte nelle Alpi, mentre sabato mattina ha partecipato alla festa del Cinquantesimo di fondazione del gruppo di Borsoi. Nella serata di sabato, infine, ha incontrato, alla caserma Gioppi di Arabba, tutti i capigruppo dell’Agordino.

    Ilario Tancon