Successo di squadra

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    Entusiasmo, ricordo, applausi, anche qualche lacrima. Il Raduno del 3º Raggruppamento sull’Altopiano dei Sette Comuni è stato tutto questo e molto di più grazie anche alla concomitanza con l’annuale pellegrinaggio all’Ortigara. Protagoniste le penne nere del Trentino-Alto Adige, del Friuli-Venezia Giulia e del Veneto, oltre alle due Sezioni estere australiane di Perth e Sydney. Il momento più bello e coinvolgente è stato domenica, con l’emozionante sfilata che ha percorso strade e piazze di Asiago recanti nomi di rimando immediato alla storia alpina della Grande Guerra: oltre diecimila alpini da venticinque Sezioni accompagnati, lungo tutto il percorso, dagli applausi del pubblico. Acclamazioni che sono state come delle carezze per le penne nere dopo tante polemiche e attacchi ingiustificati, che hanno se possibile aumentato la voglia di stare insieme dopo due anni di restrizioni per ripercorrere i “passi dei Padri”, per festeggiare i 150 anni di fondazione del Corpo degli alpini e per ricordare il centenario della prima Adunata sull’Ortigara, nel 1920.

    La sfilata è stata preceduta da due giorni ricchi di eventi e di emozioni: venerdì una piazza asiaghese gremita di gagliardetti e vessilli ha visto un grande Tricolore issato sulle note dell’inno di Mameli che ha aperto ufficialmente il raduno. A Canove di Roana si è inaugurato il rinnovato Museo della Guerra, che raccoglie tutti i cimeli che negli anni i volontari dell’associazione hanno recuperato e radunato. «Un museo sorto nel 1974 – ha ricordato l’attuale presidente Vittorio Magnabosco – per volontà di un gruppo di amici che ritenevano inconcepibile che l’unico luogo che ha vissuto tutti i 42 mesi di conflitto non avesse uno stabile dove conservare le testimonianze delle battaglie e della sofferenza di un’intera generazione di italiani».

    A concludere il venerdì la Messa al Sacrario, l’inaugurazione della Cittadella degli Alpini che le penne nere in armi hanno allestito per far conoscere il mondo degli alpini del terzo millennio e la presentazione del libro «Racconti ed immagini. Breve antologia di ricordi della Grande Guerra sull’Altopiano», curato dalla Sezione di Asiago appositamente per il raduno. Sabato mattina le penne nere sono salite sull’Ortigara, calvario e cattedrale degli alpini. Domenica infine il tripudio, con la sfilata per le vie di Asiago: proseguita per quasi tre ore, ha testimoniato quanta voglia ci sia di ritrovarsi ancora e di dimostrare tutto l’orgoglio alpino. Tanti i momenti di emozione durante la giornata, culminati al passaggio davanti al sacrario del Leiten. L’invito alla pace, già rivolto sulla cima dell’Ortigara, è comparso più volte, ribadito sullo striscione portato dalla Sezione di Bassano del Grappa, “Ora e sempre soldati di pace” e da quella di Verona, “Dalla storia un monito di pace”.

    A chiudere la sfilata sono stati proprio gli alpini della Sezione di Asiago seguiti da quelli di Belluno, Sezione che organizzerà il prossimo raduno del Triveneto: entrambe si sono ritrovate in piazza Carli per il tradizionale passaggio della stecca, con una riproduzione della Colonna Mozza divisa in due, una metà che rimarrà nella sede asiaghese e l’altra che troverà spazio proprio a Belluno. Bandiera poi ammainata, con un sentito arrivederci al capoluogo sul Piave accompagnato dall’ultimo, lunghissimo, applauso. «Abbiamo dimostrato che siamo un’associazione che, a partire dalla prima Adunata sull’Ortigara, si è assunta l’impegno di promulgare la pace più che le gesta belliche, ha ricordato, visibilmente emozionato, il Presidente della Sezione organizzatrice Enzo Biasia.

    «Un mandato che gli alpini hanno messo in pratica durante il Covid allestendo ospedali, distribuendo mascherine, portando cibo a chi costretto a casa in difficoltà. È un’attitudine che trova origine proprio dalle battaglie di montagna, come quella dell’Ortigara, dove solo insieme si è potuto superare quell’immane tragedia. Un insegnamento che anima i nostri pensieri e il nostro incedere quotidiano».

    Gerardo Rigoni