STORIA PISA LUCCA LIVORNO Interpreti di una lontana tradizione

    0
    399

    PI.LU.LI. Sembra un gaio trillo d’usignolo che osanni a un piccolo miracolo compiuto nel nome della comune penna nera e consacrato sul vessillo dell’unica sezione tricipite dell’ANA: Pisa, Lucca e Livorno, rissose al tempo delle autonomie cittadine e oggi perfino disposte ad accogliere nella loro triplice alleanza la maremmana Grosseto.
    Pisa era un tempo lambita dal mare, ma, senza scomodare la Capraia e la Gorgona a fare ‘siepe ad Arno in su la foce’ (come si augurava Dante per affogare gli affamatori del collaborazionista Ugolino), ci pensarono le alluvioni fluviali, allontanando le acque del Tirreno, a renderla ‘terrestre’. Tramontata come potenza marinara, se la prese allora con il libero Comune di Lucca, il quale rinforzò le sue mura e visse un periodo di splendore sotto Castruccio Castracani (tipo ameno: per celebrare le vittorie in battaglia non faceva cantare il Te Deum, ma organizzava gare podistiche di categoria: la più seguita quella riservata alle donne di malaffare). Repubblica dal 1369, rimase indipendente fino a Napoleone. Anche Livorno, antico borgo di pescatori, dovette baruffare con Pisa, ma trovò protezione a Firenze e il suo porto rimpiazzò quello interrato della rivale. Nel 1859, riconciliate dal plebiscito, le tre battagliere gentildonne entrano a braccetto nella storia d’Italia.
    L’Appennino diventa alpino nel 1882, per completare gli organici dei sei reggimenti di fresca costituzione. Il tempo di ambientarsi ed ecco apparire i primi chepì coloniali. Si parte per Adua: poi toccherà alla Libia. Pochi giorni prima di Vittorio Veneto perde eroicamente la vita sulle balze dei Solaroli il sottotenente del battaglione Aosta Enzo Zerboglio, pisano: la sua medaglia d’Oro sarà la prima della sezione a lui intitolata.
    Il primato storico di Pisa in campo associativo è indiscutibile. Già nel 1921 all’ombra della torre pendente esisteva un sodalizio di reduci, finalizzato al mutuo soccorso. Ne era stato l’anima Rinaldo Rainaldi, ufficiale del 7º Alpini, l’ultimo socio fondatore dell’ANA nazionale a scomparire, nel 1997, alla soglia dei cent’anni (diceva nell’85: ‘Ho soltanto 87 anni: chissà di quante cose dovrò ancora occuparmi…’). Sono poco note le circostanze che nel 1931 portano alla nascita della sezione di Pisa: ne fu promotore e primo presidente Vittorio Emanuele Partini. Allora sezioni e gruppi sorgevano in modo spontaneo e occasionale, senza scartoffie e verbali: scarsa documentazione e sconquassi dell’ultima guerra han sepolto nell’oblio le prime vicende dei sodalizi.
    Nel 1936 si costituiscono le sottosezioni di Livorno e Bagni di Lucca, quest’ultima aggregata alla sezione di Firenze, cui facevano capo altri gruppi della Garfagnana. Il secondo conflitto mondiale vede alpini ed artiglieri delle tre provincie in tutte le divisioni alpine, ma in massima parte nella Cuneense: fronte francese, Grecia, Albania ed infine la tragedia del Fronte Russo, nella quale oltre 1800 furono i Caduti alpini di Garfagnana, Val di Lima e Versilia, ed ai quali sono dedicati monumenti e cippi in quasi tutti i comuni della provincia di Lucca.
    In particolare sul Monte Argegna, alla Croce di Stazzana, sui colli di Bagni di Lucca, a Coreglia, Borgo a Mozzano ed a Ponte Stazzemese. In questi luoghi, ogni anno i gruppi e la sezione ricordano alla presenza delle massime autorità locali, le Penne Mozze che non fecero ritorno a baita.
    Nel dopoguerra i reduci si attivano per erigere cippi, monumenti croci e cappellette coinvolgendo, nella ricerca di fondi, i personaggi più disparati: da Livorno, ad esempio, fu richiesto un contributo a Palmiro Togliatti, segretario nazionale del P.C.I., alpino nel primo conflitto mondiale, il quale inviò L. 1.500, mentre l’allora ministro della difesa, democristiano, non mandò niente! Umberto di Savoia, re già in esilio contribuì con L. 2.000, Badoglio e Graziani non risposero ma inatteso giunse un contributo dal presidente argentino Peron, che nel 1938 era stato ospite degli alpini toscani, e, dulcis in fundo, l’apostolica benedizione dell’allora Papa Pio XII. Il Presidente della Repubblica Saragat, inviò L. 13.000 al gruppo di Seravezza per l’acquisto del gagliardetto! Nel 1958 avviene il miracolo: la sezione di Pisa si unisce alla sottosezione di Livorno ed a quella di Bagni di Lucca e nasce la sezione Pisa Lucca Livorno: solo gli alpini potevano metter d’accordo pisani lucchesi e livornesi! Vero é che in molte adunate nazionali successive, la sezione sfilò con uno striscione: ‘Il cappello alpino ci ha unito!’ Nel
    frattempo, in Garfagnana, per merito del capitano Fulvio Angelini si erano costituiti gruppi alpini in tutti i 17 Comuni del comprensorio ed anche costoro confluirono nella costituenda sezione che ebbe come primo presidente il pisano Bruno Gimmelli; a lui successe Franco Balleri, padre dell’attuale presidente, che fece installare a San Maurizio di Cervasca (CN) una stele in ricordo dei Caduti alpini della Lucchesia che fu inaugurata alla presenza di quasi tutti i sindaci della provincia di Lucca con i sindaci del Cuneese, nel 1971. La sede sezionale fu ubicata in Lucca, all’interno dell’arborato cerchio, e nel 1960 vide la luce il periodico sezionale, ancor oggi pubblicato,’ Stella Alpina’, che raggiunge trimestralmente tutti i soci e gli amici degli alpini sparsi da San Pellegrino in Alpe fino a Grosseto. Già, perchè nel 1970 anche gli alpini maremmani si aggregarono, per merito dell’infaticabile Busso, alla Sezione, cosicchè Pisa Lucca Livorno divenne certamente la più… lunga sezione italiana!
    Contribuiscono validamente alla vita associativa tre fanfare (Garfagnana, Versilia e Massarosa,) il coro Monte Prano di Camaiore, il G.S.A e la Protezione civile sezionale, vero fiore all’occhiello. Il nucleo, forte di una cinquantina di elementi è organizzato per interventi di emergenza 24ore giornaliere e dispone di adeguati mezzi di traporto ed operativi, comprese due cucine da campo. Innumerevoli sono gli interventi cui la P.C. sezionale è stata chiamata. I più rilevanti in Friuli, all’epoca della ricostruzione con il cantiere di Villa Santina, nell’Alessandrino, in Albania per la costruzione dell’aeroporto di Durazzo, ed infine, purtroppo a casa propria, in Versilia e Garfagnana, per i soccorsi agli alluvionati ed alle vittime del 1996. In quell’occasione fu ricostruito ex novo un ponte a Fornovolasco, prima opera pubblica completata, ed a costo zero per le amministrazioni pubbliche, cui finanziariamente contribuì il Lions Club Garfagnana allora presieduto dall’attuale presidente sezionale Fabrizio Balleri. Recentemente il nucleo di protezione si é arricchito di 3 unità cinofile(Gruppo Tosca) per la ricerca di persone disperse in montagna, regolarmente certificate presso la scuola nazionale A.N.A. di Bergamo, ed altre 3 sono pronte per l’esame finale, nonché di un ulteriore gruppo di ricerca
    costituito da 6 cavalli con relativi conducenti.
    La sezione ha oggi una sua sistemazione in tre locali della dismessa Caserma Garibaldi e non è raro vedere penne nere impegnate nei lavori di manutenzione dell’imponente cinta muraria cinquecentesca, ultimi interpreti di una lontana tradizione, così sintetizzata dello scrittore Mario Tobino: I lucchesi hanno fatto la cosa più straordinaria che sia capitata: hanno conservato la loro città .



    LA SEZIONE IN CIFRE



    Il Presidente Fabrizio Balleri é nato a Lucca il 12 luglio 1942, risiede a Bagni di Lucca ed esercita la professione forense. Allievo Ufficiale del 37º corso A.U.C. alla SMA
    LP di Aosta, destinato come Sergente A.U.C. al Battaglione L’Aquila a Tarvisio, ha completato la naia alpina da s.ten al B.A.R. Julia a L’Aquila congedandosi nel dicembre 1965.


    LA SEZIONE E LE SUE MEDAGLIE D’ORO:
    E’ intitolata al s. ten M.O. Enzo Zerboglio Caduto nella 1ª guerra mondiale, e la sua forza al 31 dicembre 2002 si compone di 2.115 alpini e 606 aggregati per un totale di 2.724 unità. Le altre medaglie d’Oro che onorano il labaro sezionale sono:
    ten. col. Alberto Tinivella Moli Topojont (Fronte Greco) s. ten. Vittorio Heusch Quadrivio di Selenj Jar (fronte Russo);
    serg. magg. Giovanni Vincenti Zona di Popowka (Fronte Russo);
    cap. Angelo Orzali Nikolajewka (Fronte Russo);
    mar. Ferruccio Tempesti Fronte Russo.


    PRESIDENTI:
    I Presidenti sezionali, succedutisi nel tempo, sono:
    Sezione Pisa
    Cap. Giovanni Amoretti dal 1925
    Sig. Aldo Vannelli
    Ten. Col. Paganelli
    Vittorio Emanuele Partini dal 1948 al 1958
    Sezione Pisa Lucca Livorno:
    Bruno Gimmelli dal 1958 al 1970
    Franco Balleri dal 1970 al 1979
    Tito Salvatori dal 1979 al 1982
    Romano Bandoni dal 1982 al 1983
    Franco Balleri dal 1983 al 1986
    Roy Amidei dal 1986 al 1989
    Fabio Boschi dal 1989 al 1990
    G. Battista Bertagni dal 1990 al 1992
    Romano Bandoni dal 1992 al 2000
    Adriano Canini dal 2000 al 2001
    Fabrizio Balleri in carica


    FANFARE SEZIONALI:
    Le fanfare sezionali sono:
    Ten. Raffo di Pietrasanta,
    Fulvio Angelini della Garfagnana
    Val di Serchio di Massarosa.