L’epidemia covid-19 ha colpito tutta l’Italia anche se non tutte le Regioni sono state interessate allo stesso modo. Ma anche nell’emergenza nazionale, la sanità siciliana si è attivata ricoverando nelle sue rianimazioni qualche fratello del Nord fino a completa guarigione. La Sicilia ha pianto i propri morti: 265 sino a oggi (23 maggio ndr), sicuramente pochi rispetto ai numeri nazionali, ma sempre troppi. Il poeta John Donne (1572-1631) scriveva in Devozioni per occasioni d’emergenza: “Nessun uomo è un’isola, completo in se stesso; ogni uomo è una parte del tutto. E dunque non chiedere mai per chi suona la campana: suona per te”. In Sicilia il rispetto delle regole e il blocco di ogni attività commerciale e di movimento nelle città ha permesso di circoscrivere e bloccare la diffusione del virus. Tante famiglie che non lo avrebbero mai pensato si sono trovate costrette a chiedere aiuti alimentari alla Protezione civile, alla Caritas e alle parrocchie. Anche noi alpini di Sicilia ci siamo mobilitati e nonostante il nostro esiguo numero abbiamo cercato di dare il nostro contributo agli enti benefici. Qualcuno lo ha fatto da solo, altri si sono aggregati a particolari associazioni benefiche come il Gruppo di Palermo. Invece il Gruppo di Messina durante la Santa Pasqua ha consegnato doni e un uovo di Pasqua ai bimbi di una divisione di pediatria.
sez