Sentirsi a casa

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    Durante un viaggio di sei giorni, in visita ad alcuni santuari mariani, tra cui Pietralba, siamo approdati mia moglie ed io con due amici al soggiorno alpino di Costalovara nel Renòn, dopo due altre tappe. Non era né la prima e né la seconda volta, ma era qualche anno che non ci tornavamo e, forse perché invecchiando si ritorna un po’ bambini, forse perché non sai mai se puoi ritornare man mano che la clessidra si svuota, posso dire che è l’unico posto in cui mi sento come a casa e in famiglia. La cappella fuori nel parco e il crocifisso in camera per la spiritualità di cui ho bisogno; gli alpini e non con famiglia, gente semplice nei modi con cui puoi parlare, ma che sa rispettare anche i silenzi, in quale hotel potresti trovare tutto ciò? Ma poi, non basta, perché il rancio è lodevole e abbondante e la natura ti avvolge, è una gioia per gli occhi, con le sfumature del verde dei prati e del bosco, con l’aria fresca e pulita. Desidero dunque ringraziare chi questo bel soggiorno alpino lo ha sognato e voluto e chi con dedizione, da tanti anni, lo conserva e lo gestisce. Infine, Deo gratias, perché molti sono coloro che sono “andati avanti” nel giro di un anno e mezzo ed io invece ho potuto tornarci. Non senza nostalgia ho fatto la valigia e affrontato la discesa fra i vigneti e col rammarico della distanza che non permette di tornarci con frequenza, ma se Dio vorrà… arrivederci Wolfsgruben!

    Andrea Carlo Lanza

    Caro Andrea, qualcuno dirà che ti abbiamo pagato per questo spot. E invece, visto che è gratuito, sincero e convinto, ti diciamo grazie, invitando tanti altri alpini e amici a fare la tua stessa esperienza in quell’angolo meraviglioso che è Costalovara.