Camminare insieme

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    Caro direttore, siamo un gruppo di pellegrini che da poco ha concluso un’esperienza di un pellegrinaggio da Bellagio a Vigevano, sulle tracce del beato Teresio Olivelli, questa straordinaria figura di uomo e cristiano, vissuto in anni difficili (1916-1945), la cui vita è stata caratterizzata prima di tutto da un amore verso Dio e verso gli altri tanto che, in condizioni estreme quali il campo di concentramento di Hersbruck, è stato di sostegno ai tanti prigionieri ed è morto martire dando la vita per salvare una persona di fronte all’ennesimo pestaggio. L’idea del pellegrinaggio è stata quella di unire “con i piedi” due luoghi significativi della vita di Olivelli, quali Bellagio, cittadina sul lago di Como dove è nato e Vigevano, città dove è stato beatificato il 3 febbraio 2018. Non siamo nuovi a queste esperienze non comuni, visto che i nostri passi si dirigono quasi sempre verso il ricordo di figure cristiane significative e che ancora oggi lasciano una traccia di fede importante: cito ad esempio il cammino di don Tonino Bello, di don Primo Mazzolari, di don Lorenzo Milani, di Paolo VI e Giovanni XXIII, di Giovanni Paolo II, di Padre Pino Puglisi e altri. Il pellegrinaggio vissuto è stato un susseguirsi di incontri e testimonianze, in particolare siamo stati accolti dal Gruppo di Bellagio, oltre che dal parroco e dall’amministrazione comunale che insieme hanno organizzato e sostenuto la nostra idea, anticipata da una serata di presentazione del libro dell’autore Anselmo Palini (Teresio Olivelli. Ribelle per amore. Ed. Ave), che per quattro giorni è diventato amico e pellegrino a piedi come noi. Dopo la Messa e dopo i doverosi saluti siamo partiti dunque per il cammino che, vista la lunghezza (110 km circa) ha richiesto tappe intermedie per raggiungere la meta finale, Vigevano. Arrivare al termine di un cammino suscita in ognuno di noi dei sentimenti diversi che non si possono riassumere in modo generico, ogni pellegrino le vive e le porta nel proprio cuore. A Vigevano siamo stati accolti dagli alpini e da alcuni gruppi di amici degli alpini giunti dalla Valcamonica. Qui gli alpini di Vigevano si sono impegnati veramente molto nell’organizzazione del nostro arrivo e della nostra accoglienza coordinando anche varie associazioni locali. Grazie a chi ci ha accolto nei vari luoghi che abbiamo percorso e a chi ci ha sostenuto in tutti i modi! Quando parliamo di Teresio Olivelli e della sua vita non possiamo non sentire la vicinanza delle associazioni degli alpini che hanno a cuore il ricordo di questa figura; nel suo cammino di vita egli è stato anche un alpino, partecipando alla spedizione in terra di Russia, sostenendo i suoi compagni, e ritornando particolarmente segnato da questo inutile massacro che è la guerra e tutte le guerre in generale. Da quell’esperienza ha capito la strada che doveva prendere: quella della ribellione senza armi e dell’amore verso il prossimo. Grazie a Teresio Olivelli, che in soli 29 anni di esistenza, ha trasmesso il suo straordinario esempio di vita. Che possa spronarci ad essere sempre “ribelli per amore”! Grazie agli alpini che, ovunque i nostri passi ci portano, incrociano sempre le nostre strade!

    Lucia Bianchini e il gruppo di pellegrini di Brescia, Valcamonica, Valtrompia

    Camminare insieme da sempre è una sorgente feconda di fraternità. Camminare per scoprire figure straordinarie è una scuola di vita che ci rende discepoli disponibili a diventare migliori.