Il raduno del 2º Raggruppamento si è aperto venerdì 21 ottobre con la seduta del Consiglio Direttivo Nazionale. Il Presidente Favero e i consiglieri sono stati accolti nel municipio della città manzoniana, dal sindaco Mauro Gattinoni e dal sottosegretario regionale Antonio Rossi. Un’occasione importante e istituzionale che ha aperto la due giorni del raduno e del centenario della Sezione di Lecco. “Cuore alpino che batte da 100 anni”. Lo striscione che sfila con le penne nere dice tutto in una sola frase. Cento anni della Sezione di Lecco, 100 anni di un sentimento di appartenenza che batte all’unisono con il cuore della gente di Lario e Valsassina, Brianza e Meratese.
Non sono solo gli alpini, c’è un popolo che sfila – che piova o batta il sole – per il raduno del 2º Raggruppamento: tre giorni di straordinaria amicizia, dal 21 al 23 ottobre, tra le sponde del lago e le creste del Resegone. Un popolo che si vuol bene, che non lesina sforzi quando c’è da aiutare ed aiutarsi, che sa abbracciare bambini e anziani, ragazzi dei Campi Scuola e militari arrivati da Abruzzo e Alto Adige. Il cuore del popolo batte forte, quando scendono in campo gli alpini: basta guardare le migliaia e migliaia di persone che hanno affollato le strade toccate dal raduno così da restare impressionati dalle decine e decine di sindaci che non hanno perso un solo appuntamento della tre giorni di Lecco.
Il passo cadenzato dei seimila che hanno sfilato domenica mattina per le vie della città manzoniana raccontano il successo di questo appuntamento. Tantissimi i lombardi, tantissimi gli emiliani e i romagnoli; poche ma buone e applauditissime le penne nere della Sezione Argentina. Lecco, poi, è una delle patrie del 5º e del Morbegno, il battaglione eroico ricordato dai lecchesi con la costruzione della chiesetta votiva al Pian delle Betulle, voluta dai reduci di Albania e Russia. Così, nella Cittadella militare allestita in piazza sembrava di essere a casa: veci e bambini tra obici e motoslitte, fucili di precisione e attrezzature alpinistiche.
In migliaia, guardando, toccando, chiedendo. Con semplicità e curiosità, come se quei militari fossero i propri figli, o padri, o fratelli. Così era stato anche a luglio, quando sulle montagne lecchesi una compagnia del battaglione L’Aquila, con l’iniziativa “150 Cime” per i 150 anni del Corpo, aveva raggiunto le vette di Resegone, Grignone e Sodadura, ma soprattutto rinnovato il patto d’amicizia con la gente della città e dei paesi.
«È il momento di camminare tutti insieme – ha sottolineato Marco Magni, da dieci anni Presidente della Sezione di Lecco. Ubbidienza, semplicità e umiltà, questo l’esempio che danno gli alpini. Dobbiamo essere presenti nelle comunità, accanto alle nostre istituzioni, perché hanno ancora bisogno degli alpini, di quel cappello sotto cui batte un cuore forte, simbolo di concretezza. Forza e coraggio, tutti insieme!».
E il Presidente nazionale Sebastiano Favero ha rimarcato: «Con questo raduno ricordiamo due avvenimenti importanti: i 150 anni dalla costituzione del Corpo degli alpini e i 100 anni della Sezione di Lecco. Due momenti che hanno contribuito a trasmettere i nostri valori: dovere, coraggio, solidarietà, famiglia e Patria. Vorremmo che il nuovo governo li prendesse in considerazione per garantire un futuro e un’identità seria e vera all’Italia, a cui noi vogliamo bene. Sfilando tutti insieme, li abbiamo mostrati ancora una volta».
Gigi Riva