Quattro giovani ricercatori della Fondazione don Gnocchi che si sono particolarmente distinti per le attività e i risultati delle loro ricerche, sono stati premiati il 19 ottobre scorso, in occasione della Giornata della ricerca 2022 svoltasi all’Istituto di Ricovero e cura a carattere scientifico “Don Gnocchi” di Milano. I premi, ciascuno del valore di 5mila euro, sono stati sostenuti dall’Associazione Nazionale Alpini, da sempre vicina all’opera del Beato don Gnocchi anche tramite contributi destinati specificatamente alle attività di ricerca. Alla premiazione ha partecipato il consigliere nazionale Carlo Macalli: «L’Ana è vicina all’insegnamento di don Carlo che in Russia aveva vissuto con gli alpini quella che lui stesso definì ‘la campagna del dolore’. Un’esperienza dalla quale scaturì quello slancio di amore, manifestato in tutta la grandezza nella sua opera a favore del prossimo».
I premi sono stati consegnati ad Alice Gualerzi, 37 anni, laureata in biologia applicata alla ricerca biomedica, che opera dal 2014 al Labion, dove ha maturato una significativa esperienza nell’applicazione delle nanotecnologie e della biofotonica in ambito diagnostico e nella rigenerazione riabilitativa. Ad Andrea Mannini, 38 anni, ingegnere biomedico: i suoi interessi si sono concentrati sin dal dottorato sugli algoritmi di apprendimento automatico applicati al mondo della riabilitazione. A Sonia Di Tella, 35 anni, psicologa, psicoterapeuta ed esperta in neuropsicologia; ricercatrice al Centro avanzato di diagnostica e terapia riabilitativa dell’Irccs “Don Gnocchi”.
A Francesca La Rosa, 35 anni, laurea in biologia applicata alla ricerca biomedica, opera nei laboratori di immunologia dell’Irccs “Don Gnocchi”, occupandosi dello studio di malattie neurodegenerative come la sclerosi multipla, malattia di alzheimer e parkinson. Nel corso della giornata sono stati presentati risultati e prospettive del lavoro dei ricercatori impegnati nelle strutture “Don Gnocchi” del Paese.
«Nell’ultimo anno sono stati avviati oltre 30 nuovi progetti, con partner di eccellenza italiani e stranieri – ha spiegato il professor Eugenio Guglielmelli, direttore scientifico della Fondazione – e in particolare più di 40 studi clinici nell’ambito dei quali sono stati reclutati già oltre 2.700 pazienti». Forte di queste esperienze e di questi trend positivi, con la programmazione strategica della ricerca e innovazione per il triennio 2022/2024 la Fondazione intende concentrare gli sforzi della ricerca nell’ambito della transizione digitale dei processi di cura e assistenza sanitaria e socio-sanitaria, fino a sfruttare le potenzialità dell’intelligenza artificiale e della robotica per ottimizzare i percorsi di prevenzione e di continuità delle cure sul territorio. Un percorso che non può prescindere dal lavoro dei ricercatori e che l’Ana ha voluto sostenere.
Danilo Carena