Per il Mozambico

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    Nel trentennale della missione Albatros in Mozambico, che nel 1993 fu l’ultima a vedere l’impiego di alpini di leva, l’Ana ha deciso di intervenire ancora una volta nel martoriato paese africano per costruire un edificio religioso ed un oratorio nella città di Pemba. Qui, infatti, hanno dovuto rifugiarsi le missioni dei Padri Cavanis, in fuga dal nord del Mozambico, funestato da continui raid terroristici di miliziani integralisti che mirano ad impadronirsi di territori sempre più ampi.

    La nostra Associazione torna dunque all’opera in Mozambico, dopo che, diciassette anni fa a Lalaua, furono consegnati al vicario del vescovo una serie di edifici che permisero alle suore della missione cattolica di riprendere l’attività dopo che i guerriglieri avevano devastato le loro strutture. Proprio a Lalaua avevano operato gli alpini di leva della Taurinense e della Julia, suscitando l’ammirazione degli altri contingenti della missione Onumoz, decisa dalle Nazioni Unite per riportare ordine nel paese lacerato da una sanguinosa guerriglia. E furono proprio quegli alpini ad impegnarsi, anche dopo il congedo, ad aiutare le religiose, sollecitando e ottenendo anche l’intervento diretto dell’Ana: così il Consiglio direttivo nazionale, nel decennale della missione, decise di lasciare a Lalaua un segno della presenza degli alpini.

    Nell’aprile del 2005 il Consiglio direttivo nazionale inviò a Lalaua una commissione composta dal gen. Maurizio Gorza, responsabile della Protezione civile, dall’allora consigliere Sebastiano Favero e da Ivano Gentili per verificare la possibilità di intervento: il piano prevedeva il recupero di un fabbricato semidistrutto da usare come collegio per le giovani; la costruzione di un centro nutrizionale e di accoglienza per bambini sottonutriti e quella di un centro di alfabetizzazione e promozione della donna.

    Materiali ed attrezzature giunsero da Nampula, città dotata di aeroporto e sede arcivescovile. Nell’ottobre dello stesso 2005 partì il primo turno di lavoro. Primo compito la sistemazione dei volontari, poiché a Lalaua si poteva disporre solo di un paio di locali, un servizio igienico e un locale cucina, privi di qualsiasi attrezzatura. I volontari alpini lavorarono in quattro turni tra ottobre 2005 e ottobre 2006. Il 16 ottobre del 2007, con una breve ma commovente cerimonia Ivano Gentili e i consiglieri nazionali Carlo Bionaz e Sebastiano Favero consegnarono al vicario dell’arcivescovo, presente il rappresentante del governo mozambicano, le tre opere realizzate.

    Il dilagare delle bande di miliziani armati oggi non consente più di operare con sicurezza nella zona di Lalaua: pertanto il Cdn ha deciso di accogliere la sollecitazione del vescovo di Pemba per intervenire in quella città per costruire un oratorio e un edificio religioso. L’intervento sarà realizzato sotto la supervisione Ana, in accordo con la diocesi di Pemba, utilizzando soprattutto materiali e mano d’opera locale: questo consentirà anche di ridurre molto i costi e di poter realizzare tutto con una spesa di circa duecentomila euro. Per questo è stato deciso di promuovere una raccolta specifica di fondi a cui Sezioni e Gruppi potranno contribuire direttamente utilizzando il seguente Iban:

    IT85 U030 6909 6061 0000 0191 729
    presso banca Intesa Sanpaolo – fil. 55000 – Milano.
    Bic: BCITITMM, intestato a Fondazione Ana Onlus, via Marsala 9 – 20121 Milano