Sarà nel 2022

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    Quindici-diciotto, quaranta-quarantacinque. Non appena pronunciamo questi numeri tornano alla mente gli anni bui della guerra in cui il mondo rimase in angoscia e i migliori si impegnarono per sconfiggere l’orrore e riportare nuovi equilibri. Oggi sentiamo spesso dire che la pandemia con cui stiamo combattendo è una guerra. Una guerra per la sopravvivenza che ci tiene con il fiato sospeso… in tutti i sensi.

    Nel nostro piccolo grande mondo, noi alpini avevamo fatto l’abitudine al piacere di ritrovarci, con gli appuntamenti cadenzati durante tutto l’anno che avevano il culmine nella grande Adunata. La pandemia ha temporaneamente spezzato questo idillio ma l’estate alle porte restituisce la speranza di ritrovare una nuova normalità, gradualmente, con saggezza ed equilibrio, per non scivolare nuovamente in un virale baratro.

    È in quest’ottica che il Consiglio Direttivo Nazionale dell’Ana, riunitosi lo scorso 3 maggio in videoconferenza, ha deciso di spostare dal 5 all’8 maggio 2022 la 93ª Adunata nazionale di Rimini- San Marino. Nell’incontro di fine aprile la delegazione dell’Associazione, guidata dal Presidente Favero e le autorità di Rimini e San Marino hanno valutato che per quest’anno non sarà ancora possibile garantire le indispensabili condizioni di sicurezza sanitaria, visto che la situazione pandemica, pur in miglioramento, non si è certo esaurita, anche in considerazione del fatto che l’Adunata in pochi giorni concentra centinaia di migliaia di persone.

    «Una scelta – ha commentato il Presidente nazionale Sebastiano Favero – che aggiunge un’ulteriore nota di tristezza al difficile periodo che stiamo vivendo, ma che non può prescindere dal grande senso di responsabilità che l’Ana ha sempre dimostrato e continua a dimostrare ogni giorno, con migliaia di volontari impegnati nelle strutture che combattono per uscire da questa emergenza».

    Vittorio Costa, Presidente della Bolognese Romagnola, Sezione che organizza l’Adunata, ha parlato della volontà di mantenere un impegno che è anche importante per il territorio: «L’elemento rilevante è l’attesa espressa ampiamente dalla popolazione e dagli alpini della Romagna, non avendo mai avuto un’Adunata nel loro territorio. Gli alpini sono persone serie e quando assumono impegni li rispettano sempre. La pandemia è un fatto eccezionale, imprevedibile, indipendente da chiunque e ha coinvolto, in limitazioni precedentemente impensabili, tutte le nostre vite e la nostra socialità. Nell’impossibilità oggettiva non restava – e bene ha fatto a mio avviso il Cdn – che spostare tutto, non solo l’Adunata, al 2022. È pertanto una scelta obbligata, stante la profonda serietà degli alpini».

    Costa si è soffermato anche sugli aspetti organizzativi che riguarderanno la manifestazione: «Indubbiamente la pandemia impone, e lo sarà anche nel prossimo futuro, comportamenti ed attenzioni che solo con l’ottenimento dell’immunità di gregge e con specifiche adeguate cure potremo superare. Le precauzioni e il rispetto del bene primario, la salute, determinano qualche cambiamento e mi vengono in mente in particolare l’ammassamento e la sfilata per avere maggiori spazi oltre all’attenzione ai servizi da quelli per l’igiene sino a quelli sanitari. Ma la pandemia è in fase di allentamento e quali saranno le regole e le opportune esigenze si potranno capire solo con l’inizio del 2022. Ma tutto sarà al meglio come sempre sanno fare gli alpini».

    In conseguenza allo slittamento dell’Adunata di Rimini-San Marino il Consiglio Direttivo Nazionale ha deciso anche di spostare l’intera programmazione delle Adunate avanti di un anno, a cominciare dalla 94ª già assegnata a Udine. «Ancora prima che a livello nazionale si ipotizzasse un rinvio – ha ricordato il Presidente di Udine Dante Soravito de Franceschi – ne avevamo discusso in Consiglio Direttivo Sezionale: pur dispiaciuti tutti sono stati d’accordo che la soluzione più saggia era quella di spostare in avanti la manifestazione, in sintonia con l’amministrazione e gli enti locali». Il motivo della scelta è legato alla situazione che stiamo vivendo e al piacere di ritrovarsi: «La cosa più importante è prima di tutto la sicurezza sanitaria, ma non dobbiamo perdere di vista il senso dell’Adunata e il piacere di potersi incontrare senza distanziamenti ».

    Ma quella di Udine potrebbe essere un’Adunata diversa da quella programmata? «Prima della pandemia eravamo parecchio avanti nell’organizzazione della manifestazione. Non sapendo le misure che dovremo accogliere per un’Adunata nella massima sicurezza, abbiamo deciso di proseguire con il programma prefissato ma di pari passo pensiamo ad un secondo programma parallelo, per essere preparati se ci dovessero essere ancora delle restrizioni nel 2023». Qui però siamo nel campo delle ipotesi perché si spera che la situazione si risolva. E in ambito organizzativo Rimini-San Marino sarà comunque un buon banco di prova.

    m.m.