ROMA – Viterbo e don Gnocchi

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    Un’accoglienza calorosa nella chiesa dei S.S. Valentino e Ilario di Viterbo gremita di fedeli e di tante penne nere con gagliardetti e vessilli delle Sezioni di Roma, Latina e Marche, per il vescovo della diocesi di Viterbo mons. Lino Fumagalli, membro della congregazione delle cause dei Santi: prima causa assegnata proprio quella del nostro beato Carlo Gnocchi (nella foto). In prima fila Valentino Di Franco reduce del fronte russo, insieme a don Carlo Gnocchi, sull’altare la reliquia del Beato, consegnata al Capogruppo di Viterbo Franco Barillà al centro direzionale beato Carlo Gnocchi di Milano, dal responsabile del servizio promozioni ed eventi della Fondazione, Danilo Carena, alla presenza del Presidente della Fondazione don Vincenzo Barbante. Le penne nere hanno ricordato la figura di don Carlo nel 63º anniversario dalla scomparsa e degli alpini della Sezione di Roma “andati avanti”. Coerenza è stata la parola simbolo scelta dal vescovo Fumagalli, quella di don Carlo verso la sua fede e la sua misericordia, che i fedeli hanno potuto e possono ancora riconoscere e condividere. “La sua coerenza fu sempre tra fede e vita, tra opera ecclesiastica e aiuto ai mutilati” ha spiegato il vescovo durante l’omelia. La celebrazione è stata accompagnata dal Coro “Francesco Suriano” di Soriano al Cimino e dal Coro Ana “Marco Bigi” del Gruppo di Viterbo. La cerimonia si è conclusa con un breve concerto della banda musicale di Soriano.

    f.b.