Rintocchi di campana, e la vita riprende

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    Promessa mantenuta: il 14 novembre 2009, giorno dell’inaugurazione del Villaggio ANA , il presidente Corrado Perona aveva annunciato che gli alpini avrebbero costruito un luogo di culto per i fedeli. Un anno dopo la chiesa del villaggio di San Lorenzo è una splendida realtà. Abbiamo pensato prima alla gente ha detto Perona nel suo intervento quasi fosse non solo un nostro modo di vedere ma un comandamento che ci veniva dall’alto, perché nostro Signore pensava prima agli altri che a se stesso. Oltre alle case volevamo un luogo dove si sentisse nuovamente il rintocco di una campana. In alcune occasioni occorrono dei segnali forti, senza i quali la vita non può continuare serena. E anche il segnale di Dio e della fede è un segnale forte .

    Perona ha parlato alle penne nere e agli abitanti di Fossa, rispondendo al sindaco Luigi Calvisi che poco prima aveva constatato con sorpresa e gioia che gli alpini con la loro costanza ottengono sempre molto più di quello che investono: Voi alpini riuscite a fare l’opposto di quello che spesso accade nella gestione della cosa pubblica! . Ad assistere alla cerimonia d’inaugurazione, sullo spiazzo antistante la chiesa, c’erano le penne nere con i vessilli e i gagliardetti in rappresentanza delle Sezioni e dei Gruppi, il Consiglio Direttivo Nazionale dell’ANA con il vice presidente vicario Marco Valditara, i vice presidenti Ornello Capannolo e Sebastiano Favero e il coordinatore della Protezione civile ANA Giuseppe Bonaldi.

    Tra le autorità, il presidente emerito del Senato Franco Marini, alpino, nato a pochi chilometri da Fossa, il comandante della brigata Taurinense generale Francesco Figliuolo, un plotone del 9º Alpini con il comandante col. Fabio Asso, il presidente della Provincia Antonio Del Corvo e l’arcivescovo de L’Aquila mons. Giuseppe Molinari con il parroco di Fossa, don Gaetano, emozionato perché per la prima volta dopo tanto tempo si è potuta celebrare Messa in un vero edificio. Era stato proprio don Gaetano che, nell’immediatezza dell’emergenza dovuta al terremoto, aveva raccolto i fedeli in una piccola tenda ministeriale sulla quale aveva innalzato due tubi di ferro a formare una croce. Poi, con la nascita e l’ingrandirsi del villaggio di San Lorenzo, in cui oggi vivono circa 350 persone in 150 unità abitative, aveva allestito, appena fuori dall’abitato, un funzionale ma anonimo tendone nel quale poter pregare e celebrare Messa.

    La nuova chiesa di San Lorenzo è la realizzazione di un sogno, reso possibile dall’impegno di tanti: privati, società, istituti bancari ed enti che hanno sostenuto il progetto dell’Associazione Nazionale Alpini che si è potuta avvalere di professionisti, molti dei quali fanno anche parte del Consiglio Direttivo Nazionale dell’ANA. La direzione dei lavori è stata curata dall’architetto Renato Zorio che, con la collaborazione del figlio Andrea e del geometra Giorgio Pedroni, ha realizzato il progetto architettonico, mentre il progetto strutturale è stato eseguito dagli ingegneri Massimo Delfedele della Moretti Interholz , e Sebastiano Favero, vice presidente dell’ANA, che ha seguito anche la coordinazione esecutiva, sotto la direzione tecnica del geometra e consigliere nazionale Antonio Munari.

    Ai lavori hanno partecipato 83 volontari ANA di 14 Sezioni (451 le giornate lavorative) che hanno costruito la fondazione con la base in cemento armato pronta a inizio dello scorso luglio i pavimenti in piastrelle e in marmo donato da alcune ditte di Carrara, tinteggiato gli interni, posato la gradinata esterna in porfido trentino e il marciapiede perimetrale ed eseguito infine vari lavori di finitura. Oltre ai volontari ANA hanno lavorato circa 400 tra operai e personale specializzato per la fornitura in opera della struttura e della copertura, la chiusura delle pareti, e gli impianti termico, elettrico e idraulico.

    La chiesa è stata costruita con linee sobrie e moderne, una struttura con travi di legno che si uniscono ad arco gotico e sorge su una superficie di oltre 400 metri quadrati che comprendono la navata principale e il presbiterio, la cappella per le funzioni feriali, l’alloggio per il parroco e l’oratorio. Sulla facciata dell’edificio giganteggia una croce in legno donata dagli intagliatori valdostani, mentre all’interno le acquasantiere, il fonte battesimale in pietra di serizzo è stato donato dalla sezione di Vicenzae, la grande statua del Cristo in legno sospesa al centro della navata è stata intagliata da Franco Pellissier di Aosta, mentre altre Sezioni e Gruppi hanno donato gran parte degli altri arredi interni.

    L’arcivescovo Molinari e il presidente nazionale Perona hanno tagliato il nastro tricolore tra gli applausi della gente e degli alpini che, ordinati, sono entrati in chiesa per partecipare alla Messa, concelebrata dall’arcivescovo, da don Gaetano e accompagnata dal coro ANA di Romano d’Ezzelino. Mons. Molinari ha letto un messaggio di saluto di mons. Bazzari, presidente della Fondazione don Gnocchi impossibilitato a partecipare perché impegnato a Milano per la cerimonia di traslazione della salma del Beato , e nel corso della Messa ha benedetto la chiesa, l’altare in pietra di serizzo, donato dalla sezione ANA di Domodossola e la statua di Padre Pio da Pietrelcina, il santo protettore dei volontari di Protezione civile.

    Quindi, terminata la funzione religiosa, il presidente Corrado Perona, il presidente della sezione Abruzzi gen. Antonio Purificati, il sindaco Calvisi e il capogruppo di Fossa Clemente Franciosi hanno inaugurato la Casa dell’Alpino , il 33º edificio costruito dall’ANA, che ospiterà la sede del Gruppo. Fuori è già buio e la bella chiesa illuminata sembra ancora più calda e accogliente.

    Capannelli di penne nere si fermano a parlare con la gente del posto: Chissà se torneremo mai a Fossa?! , dice una signora. Per farlo occorrerà mettere in sicurezza la montagna che sovrasta il paese e poi iniziare i lavori. Ci vorrà del tempo ma il ritorno sembra sempre meno un’illusione. Lo ha detto il sindaco Calvisi ai suoi concittadini e anche il presidente Perona: Sappiamo che oggi questa sistemazione è ottimale ma non deve essere definitiva, e non per niente il villaggio di San Lorenzo sta di fronte a Fossa. Fossa la vedete tutti i giorni, ma deve crescere, deve essere ricostruita, questa è solo una fase di passaggio. Non togliete mai gli occhi dalle vostre case e dal vostro paese! . La cena, preparata dagli alpini abruzzesi e servita all’interno della palestra, ha chiuso una giornata che sarà ricordata a lungo dagli alpini e dai fossani.

    L’indomani la chiesa si prepara per la prima messa domenicale, e il primo battesimo: È una bambina e si chiama Miriam Anna , ci dice orgoglioso il nonno mentre dalle vetrate il suo sguardo cerca in lontananza il vecchio borgo di Fossa, dal quale spunta il campanile lesionato della parrocchiale. Sospira e accenna un sorriso: È bello poterla battezzare in questa nuova chiesa! .

    Matteo Martin

    FONDI RACCOLTI

    Questo è il rendiconto, arrotondato alle migliaia di euro, dell’intervento che l’Associazione ha compiuto nell’Abruzzo terremotato. Occorre precisare che i dati relativi alla chiesa (sia per il preventivo che per il consuntivo) sono ancora in fase di definizione.

    FONDI RACCOLTI
    FONDI UTILIZZATI
    Da Gruppi e Sezioni ANA
    1.600.000
    33 case del
    “Villaggio ANA”
    2.300.000 (comprese le
    spese generali)
    Da privati su conti correnti
    aperti dall’ANA
    300.000
    Chiesa di San
    Lorenzo
    620.000 (300.000 spesi e
    accantonati per previsioni
    di spesa per 320.000);
    accantonati per
    manutenzione anni futuri 100.000
    Da sponsor
    1.100.000
    Da giroconto dal residuo fondi
    ‘Pro emergenza sud est
    asiatico’
    130.000
    TOTALE
    3.130.000
    TOTALE

    3.020.000*

    (*) La somma rimanente sarà aumentata o ridotta dopo che sarà stilato il rendiconto definitivo relativo alla chiesa.
    I fondi rimanenti saranno utilizzati per un ulteriore intervento in loco o a L’Aquila città

    VOLONTARI IN ABRUZZO

    Aiuto alla popolazione terremotata 8.500 (700.000 ore di lavoro)
    Costruzione del “Villaggio ANA” 207* (16.560 ore di lavoro)
    Costruzione chiesa 83 (4.540 ore di lavoro)

    (*) Il dato di 181 volontari, indicato nel numero di dicembre 2009 del giornale, è aumentato
    per alcuni interventi successivi all’inaugurazione del “Villaggio ANA”.

    Foto » Video»


    Un momento della cerimonia d’inaugurazione.

    Pubblicato sul numero di gennaio 2011 de L’Alpino.