Ma chi hanno gli alpini in cielo per avere una giornata così bella dopo un sabato così brutto? , ha chiesto durante l’omelia padre Umberto Lunardi, superiore dei Cappuccini di Mestre, che concelebrava con padre Roberto Benvenuto, frate minore, alpino e parroco di Porto Marghera. La Madonna del Don , ha risposto qualcuno!
In effetti è stata una giornata bella e memorabile quella di domenica 11 ottobre a Mestre dove le sezioni A.N.A. di Imperia e Savona hanno donato l’olio alla Sacra Icona portata in Italia da padre Policarpo Crosara. Hanno donato l’olio ma non da soli, perché per la prima volta si è affiancata un’altra Associazione d’Arma: l’A.L.T.A., dei Lagunari truppe anfibie della sezione di Mestre.
Hanno accolto gli ospiti il presidente della sezione di Venezia Rocco Lombardo, il vice sindaco di Venezia Michele Mognato, il presidente del consiglio comunale Boraso e il rappresentante della Provincia Tessari. Tra i graditi ospiti, il presidente della Provincia di Savona Angelo Vaccarezza, che noi alpini conosciamo assai meglio come sindaco della bella Loano che accolse due anni fa un memorabile raduno del 1º Raggruppamento. L’ANA era rappresentata dal vice presidente nazionale vicario Marco Valditara, accompagnato dai consiglieri nazionali Luigi Bertino e Franco Munarini.
Presente pure il presidente dell’Associazione lagunari, gen. Giampaolo Saltini. Particolarmente toccante, come al solito, la cerimonia della donazione dell’olio: il presidente della sezione di Imperia Gianfranco Marini ha versato l’olio nelle due ampolle, il presidente dei Lagunari di Mestre Domenico Iovine ha acceso una delle lampade e il presidente di Savona Mario Gervasoni ha recitato l’atto di dedicazione degli alpini alla Madonna del Don.
La cerimonia di domenica è stata preceduta, sabato, dall’omaggio alla tomba di padre Crosara, a Montecchio, ospitati dalle due sezioni unite di Vicenza e Valdagno e da una splendida serata con il concerto del coro Marmolada di Venezia, che quest’anno compie i 60 anni di attività, e da quello degli alpini di Novale, della sezione di Valdagno: un coro fine e potente, e con un temperamento musicale del quale sentiremo certamente parlare in futuro. (f.m.)
Pubblicato sul numero di novembre 2009 de L’Alpino.