Ricordato il sacrificio del maggiore Giuseppe Anselmo Parisi

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    A Soriano nel Cimino (Viterbo), cittadina della Tuscia immersa nello splendido scenario dei boschi del Cimino, con una commovente cerimonia, il sindaco Tarantino ha dedicato una nuova via comunale e una lapide commemorativa al maggiore degli alpini Giuseppe Anselmo Parisi, pilota dell'Aviazione dell'Esercito, caduto in Libano in missione di pace per conto delle Nazioni Unite, durante un volo notturno il 6 agosto 1997. La cerimonia, densa di commozione, ha raggiunto l'apice quando la piccola Nicole, la figlioletta dell'ufficiale commemorato, ha scoperto la lapide mentre un picchetto rendeva gli o­nori al suono del Silenzio.

    A rendere o­nore alla memoria di questo valoroso ufficiale degli alpini c’erano, oltre al sindaco e alle autorità cittadine, il vescovo, i generali comandanti l'Aviazione dell'Esercito, la Scuola Sottufficiali dell'Esercito, il Centro Addestramento dell'Aviazione dell'Esercito. E inoltre i comandanti dei due Reggimenti delI'AVES con sede a Viterbo, il comandante provinciale dei Carabinieri, una rappresentanza del 34º Gruppo Squadroni AVES ‘Toro’ di Venaria Reale. L’ANA era rappresentata da una delegazione di Viterbo.

    La strada dedicata a questo Caduto, del 123º Corso AUC della Smalp, assegnato al battaglione Aosta , è solo uno dei tanti attestati dedicati al suo sacrificio, tutti da parte dell’ambiente militare. Ma è dal tempo della sua tragica morte che il padre, Salvatore Parisi, colonnello degli alpini, si batte per far assegnare al figlio la Medaglia d’Oro. Lamenta il silenzio delle autorità istituzionali (tranne una lettera del presidente della Repubblica) e il silenzio di Stato su una missione che è costata la vita a un ufficiale, quasi non fosse politicamente corretto menzionare i militari italiani Caduti in Libano in quegli anni e riconoscere la loro dedizione e il loro sacrificio. Pessimo esempio di indifferenza nei riguardi di tanti nostri soldati, impegnati in scacchieri difficili anche ai giorni nostri.