Ricchezze da tramandare

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    L’Abruzzo, Regione tipicamente montuosa, rivela sempre al visitatore di turno, il rude carattere montano, attraverso i suoi pittoreschi rilievi dove, ancora oggi, è facile imbattersi in estese morene – testimonianze di ghiacciai scomparsi da secoli – misteriose grotte calcaree e sotterranei corsi d’acqua, alimentati da sempre dallo scioglimento lento delle nevi. Tuttavia l’Abruzzo, terra di lupi e di pastori, non è mai stato avaro con le popolazioni che vi hanno da secoli dimorato, gratificando chi, con il quotidiano sacrificio e ingegno, ha saputo trarre da esso le risorse primarie per garantire il proprio sostentamento.

    In uno dei suoi più suggestivi scenari naturali, il Parco regionale Sirente Velino, dominato dal Monte Magnola, ameno luogo disseminato da attrezzati impianti sciistici, vive e lavora nella sua rinomata azienda agricola l’alpino Fortunato Flaviani, iscritto al Gruppo di Ovindoli. Egli fin da piccolo, spinto dalla sua profonda passione per la natura e la montagna, si prese cura dei pascoli e del bestiame, riuscendo in breve tempo a potenziare l’azienda di famiglia, che già agli inizi del Novecento operava in questo particolare settore, orientato all’allevamento di bovini di razza chianina e limousine, e di equini che forniscono pregiatissima carne, vera eccellenza della produzione nazionale.

    Il locale gruppo alpini, guidato da Nicolino Rantucci, si è particolarmente distinto il 19, 20, e 21 luglio scorsi – fornendo un ulteriore prova di innata capacità e volontà – realizzando un’eccezionale manifestazione per onorare l’alpino Flaviani, vincitore del 39º Premio fedeltà alla montagna. Le cerimonie, sotto la supervisione del Presidente della Sezione Abruzzi Pietro D’Alfonso, hanno avuto inizio alla chiesa di San Sebastiano Martire con il concerto dei cori Ana di Celano e l’Altipiano delle Rocche.

    La mattina del 20 luglio da piazza San Rosso sono iniziate le passeggiate alla scoperta del territorio montano attraverso l’Anello di Valle d’Arano e la Serra di Celano. Al contempo è stata visitata l’azienda agricola di Fortunato e nel pomeriggio, nei pressi del Monumento all’Alpino, sono stati resi gli onori al Labaro, scortato dal Presidente nazionale Sebastiano Favero e dai Consiglieri. Erano presenti il sindaco di Ovindoli Simone Angelosante, il comandante del 9º Alpini col. Paolo Sandri, il vessillo della Sezione Abruzzi scortato dal Presidente D’Alfonso e dal Consiglio sezionale che hanno assistito all’alzabandiera, alla deposizione di una corona in omaggio ai Caduti e allo scoprimento di una targa ricordo per celebrare il 90º anniversario della fondazione della Sezione Abruzzi.

    Al termine, i discorsi di rito e la proiezione di un filmato sull’attività di Fortunato. Domenica la sfilata ha raggiunto il Parco comunale “La Pinetina” dove sorge la chiesetta degli Alpini. Qui è stata celebrata la Messa, al termine della quale è iniziata la cerimonia di premiazione. Il responsabile della Commissione del Premio, Michele Dal Paos, ha letto la motivazione e il Presidente Favero ha consegnato il riconoscimento a Fortunato, sorridente ed emozionato. Quindi il vincitore dell’edizione dello scorso anno, Luca Pantanali, ha affidato al Capogruppo di Ovindoli la radice, emblema del premio e simbolo dell’attaccamento alla terra.

    Giorgio Petricca