Restituita alla famiglia del reduce la gavetta perduta e ritrovata

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    La storia della gavetta di Del Fiol.

    Un anno fa avevamo raccontato la storia della gavetta incisa da Romano Del Fiol durante il rientro dall’Albania e ritrovata in una tradotta da un ragazzo, Gino Basso. Divenuto adulto, e sergente del 3 Alpini, Basso dopo il congedo ha pensato di cercare il reduce (nel frattempo emigrato in Francia) con gli alpini del suo gruppo, quello di Buttrio (sezione di Udine) e dopo non pochi tentativi andati a vuoto si rivolto a L’Alpino, che ha riportato il suo appello.
    A distanza di qualche mese, l’intreccio di telefonate e ricerche degli alpini ha condotto prima a Fontanafredda (dove vive Leo, nipote di Del Fiol) e quindi in Francia. Si saputo che il reduce morto da tre anni, che aveva partecipato
    alle campagne di Grecia, Albania e Montenegro con il 3 artiglieria da montagna e, tornando dalla Jugoslavia, aveva probabilmente smarrito la gavetta sulla tradotta. Dopo la guerra era emigrato in Francia.
    Nadia e Jean Del Fiol, figli di Romano, avvertiti del ritrovamento, hanno allora contattato gli alpini di Buttrio, promettendo di venire in Italia per ringraziare
    personalmente le penne nere. E cos stato. A Vigonovo di Fontanafredda
    (sezione di Pordenone), paese del nipote del reduce, stata organizzata una festa per la consegna della gavetta a Jean Del Fiol. Alla cerimonia c’erano tante penne nere con il locale capogruppo Aurelio Cimolai e il capogruppo di Buttrio, Elio Zanon.
    Tanto rumore per nulla, per una gavetta?S, quando si tratta di un ricordo caro, di onorare il sacrificio di chi ha servito l’Italia, costretto poi a lasciarla per andare a cercare altrove occasioni di lavoro e di vita.