Il torneo disputato a Sarezzo (Brescia) nel 75º di fondazione del Gruppo.
di Luca Geronutti
L’incarico affidatogli non era semplice: organizzare i festeggiamenti per il 75º di fond azione del gruppo e relativo contorno (imbandieramenti, sfilate, mostre collaterali, serate danzanti, momenti culturali come la presentazione del libro di Roberto Ghidoni che ha attraversato a piedi l’Alaska), riunione e festa dei giovani alpini (scegliere il luogo adatto e gli spazi, contattare gli interessati ecc.) ma il capogruppo di Sarezzo, Vincenzo Belleri, figlio di quella terra bresciana dove se non hai almeno due lavori vieni additato come scansafatiche, con la placida tranquillità di uomo abituato ad agire e a operare duramente, attorniato da un gruppo di alpini per i quali il lavoro è una costante sfida nel fare sempre meglio, si è rimboccato le maniche e si è dato da fare.
Accanto alle manifestazioni classiche si è trovato a inventarne una tutta nuova: il torneo quadrangolare di calcio. Nessuno aveva esperienza in materia ma provando e riprovando il Gruppo ha organizzato un torneo assolutamente impeccabile. Campo regolamentare, erba perfetta, strutture in ordine, divise di colore diverso per ogni squadra, terna arbitraria ben preparata, spogliatoi ottimamente attrezzati, bar ben fornito di bevande fresche e la palestra trasformata in una confortevole camerata per gli atleti. Dall’ideazione alla realizzazione sono occorsi più di sei mesi, ma l’entusiasmo era sempre quello del primo giorno. Rimaneva l’incognita della partecipazione. Da poco tempo i giovani dell’Associazione avevano iniziato ad organizzarsi e contarsi.
Gli impegni, poi, erano tantissimi. Ma Vincenzo Belleri non si è scoraggiato e non si è fatto trovare impreparato. Se era facile aspettarsi una scarsa partecipazione di alpini del quarto Raggruppamento centro sud per ragioni geografiche, non altrettanto era prevedere l’assenza di quelli del terzo nord est. Poco male: nel primo caso è stata formata una squadra con alpini residenti a sud di Sarezzo, e nel secondo con alpini residenti a est, tanto per salvare le zone d’appartenenza. Commentatore d’eccezione Francesco Brighenti, preso in prestito dalla sezione di Bergamo, assistito da Alessandro Branduardi della sezione di Milano, che non ha mancato di sottolineare, con osservazioni ironico irriverenti, le qualità tecniche e di gioco degli alpini in campo.
Osservazioni alle quali ha replicato punto per punto il vicepresidente nazionale Alessandro Rossi, improvvisatosi commissario tecnico della squadra di casa. C’erano giocatori d’eccezione: il coordinatore giovani Alberto Giudici (bisogna dare il buon esempio), e il coordinatore nazionale dello sport Daniele Peli. Il presidente della commissione sportiva Antonio Cason, invece, non si è buttato, ma ha contagiato tutti tifando con slancio e passione. Piace sottolineare che l’atteggiamento generale era volto al massimo della correttezza e del fair play.
Il torneo si è articolato su due giorni, sabato per le eliminatorie e domenica pomeriggio per le due finali. Nel mezzo si è trovato il tempo per una bella sfilata nelle vie del paese aperta dalla camionetta dei Reduci, scortata dai giovani con la maglia d’ordinanza l’impegno continua .
Per la cronaca ha vinto il quarto raggruppamento, secondo classificato il primo, sorretto dal suono marziale e instancabile della tromba valsesiana. Medaglia di bronzo ai padroni di casa e di legno al terzo raggruppamento, giunto quarto. Questo è stato il primo esperimento di quello che, ne siamo certi, diventerà il principale momento di aggregazione dei giovani alpini di tutti i nostri raggruppamenti. Abbiamo un intero anno per lavorarci. E lo faremo.