Protezione civile: commissione OCSE in visita alla nostra sede nazionale

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    Una commissione dell’OCSE, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, la cui sede é a Parigi, è stata ospite della nostra sede nazionale accolta dal vice presidente nazionale Alessandro Rossi (il presidente Corrado Perona si trovava in quei giorni in visita agli alpini in Australia). L’OCSE è nata nel 1948 sull’esigenza di una cooperazione economica tra le varie nazioni europee per usufruire al meglio degli aiuti del Piano Marshall. Vi aderirono sedici Paesi.

    Lo scorso maggio, l’organizzazione ha avviato uno studio sulla capacità di risposta alle grandi emergenze naturali, ed una sua speciale commissione sta visitando i Paesi europei. Un primo contatto con il Dipartimento di Protezione civile della presidenza del Consiglio dei ministri è avvenuto nel maggio dell’anno scorso. Ha fatto seguito la richiesta alla nostra sede nazionale di una serie di informazioni relative alla struttura, alla potenzialità e alla tipologia di intervento della P.C. associativa.

    Avute le risposte di un questionario da parte del gen. Maurizio Gorza, per la Protezione civile e dal dottor Lucio Losapio, per quanto riguarda il nostro ospedale da campo, ha voluto prendere contatto diretto con la nostra Associazione il capo della delegazione Ocse Ulf Bjurman, già responsabile del servizio di soccorso del ministero della Difesa svedese, accompagnato dall’analista politico dell’OCSE Jack Radisch e da tre funzionari del Dipartimento della Protezione civile Brondi, De Siervo e Ambra Sorrenti dell’ufficio affari internazionali del Dipartimento di P.C.

    Alla riunione, svolta nella sala del Consiglio Direttivo Nazionale, erano presenti anche il consigliere nazionale Cesare Lavizzari e il segretario della P.C. Giuseppe Bonaldi. Da parte dei funzionari, è stata l’occasione per approfondire la coscienza delle potenzialità della nostra Protezione civile.

    Dopo il saluto di benvenuto da parte del vice presidente Rossi, il generale Gorza, con l’aiuto della proiezione di foto e diagrammi su un grande schermo, ha dapprima presentato l’ANA, spiegandone le origini, gli scopi, la struttura, l’organizzazione che fa capo a un presidente nazionale e al Consiglio direttivo, ed è divisa in Sezioni e Gruppi e quindi in raggruppamenti.

    Ha poi spiegato che l’organizzazione della Protezione civile segue quella dell’associazione stessa. Ne ha ricordato le origini, gli interventi sul territorio, le peculiarità. Il dottor Losapio ha parlato poi dell’ospedale da campo, unico in Italia e in Europa, con personale altamente specializzato sia per la parte logistica che, soprattutto, sanitaria, con apparecchiature d’avanguardia in grado di soddisfare le esigenze di un ospedale di primo, secondo e terzo livello.

    Ha parlato delle colonne mobili, con la capacità di predisporre ambulatori medici sul campo, di collegamenti radio e di telemedicina, di unità sanitarie di emergenza abilitate a collegarsi con la base operativa e della capacità di dispiegarsi, a poche ore dall’imbarco dalla sede stanziale della base della cavalleria dell’aria dell’aeroporto di Orio al Serio, dell’unità operativa di terzo livello, oltre che se necessario dell’intero ospedale da campo. Ha parlato del primo grande intervento dopo il terremoto in Armenia e dei successivi in occasione di grandi calamità ed emergenze.

    Infine ha informato la commissione che il nostro ospedale da campo avrebbe istituito dal 5 al 22 dicembre un campo ospedaliero quale dipartimento di urgenza emergenza per provvedere all’assistenza sanitaria nel periodo di trasferimento dalla vecchia alla nuova sede dell’ospedale di Clusone, servendo un bacino di utenza di duecentocinquantamila persone su un percorso stradale di 60 chilometri.

    Il capo della delegazione si è detto molto impressionato dalla grande ed efficace organizzazione di un’associazione di volontariato come la nostra ed ha parlato di un vero esempio di eccellenza di operatività nell’ambito della Protezione civile. Fra le domande che sono seguite all’esposizione di Gorza e Losapio, ha voluto avere informazioni sul bilancio associativo, sulla potenzialità numerica della nostra associazione e dei volontari della Protezione civile, nonché era ovviamente ben informato delle conseguenze della sospensione della leva in una prospettiva futura.

    Al termine della visita il vice presidente Rossi ha consegnato a ciascuno dei cinque esponenti della commissione un cofanetto con un piccolo cappello alpino.

    Pubblicato sul numero di gennaio 2009 de L’Alpino.