Prontezza e professionalità

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    Nella seconda metà di settembre le Marche sono state colpite da un’ondata di maltempo che ha causato esondazioni in alcune zone della provincia di Ancona. Come di consueto, nei primi giorni dopo l’evento calamitoso la ricognizione dei danni ha scaturito richieste di aiuto da parte dei vari enti coinvolti, le quali, ad un certo punto, non riuscivano più ad essere evase dalle strutture locali di emergenza come Vigili del Fuoco e volontariato regionale. Il Dipartimento nazionale di Protezione Civile ha iniziato dunque ad allertare e ad impiegare le colonne mobili regionali in prima battuta, e nazionali in un successivo momento.

    Nella mattinata di venerdì 16 settembre è arrivato il turno degli alpini: siamo stati attivati per intervenire nella zona di Senigallia, più precisamente nel Comune di Ostra. La nostra catena di allertamento si è attivata e alle ore 19 il nucleo di ricognizione era già in partenza dal magazzino della Colonna Mobile Nazionale di Campiglia dei Berici (Vicenza). Un breve briefing di coordinamento con i capisquadra dei volontari che iniziavano ad affluire, un consulto sulle attrezzature e i mezzi da utilizzare, il relativo piano di caricamento dei mezzi e poi partenza per le Marche. All’una di notte di sabato il nucleo di ricognizione ha raggiunto il Centro Operativo Comunale dove è stata decisa la zona di intervento: frazione di Pianello di Ostra, un’area particolarmente colpita dall’alluvione; alle prime ore del mattino è arrivata un’aliquota di 70 volontari, mezzi d’opera e attrezzature, che si sono da subito messi al lavoro nelle zone concordate con i Vigili del Fuoco.

    Come Colonna Mobile nazionale siamo riusciti a mettere a disposizione della popolazione colpita 7 autocarri di diverse dimensioni, 7 escavatori/bobcat, due moduli di antincendio boschivo e diverse motocarriole e attrezzature minori, frutto degli investimenti oculati fatti negli ultimi anni. L’importante capacità di intervento ha permesso di instaurare uno stretto rapporto di collaborazione con i funzionari dei Vigili del Fuoco, tanto che alcuni cantieri di lavoro si sono affrontati con componenti miste Ana-Vigili del Fuoco, in base alle capacità delle macchine e dei mezzi necessari. Una così stretta collaborazione è una novità per quanto riguarda la nostra esperienza in ambito emergenziale in quanto la consuetudine vuole che al volontariato venga delegato lo svuotamento delle cantine, la pulizia dei locali e delle strade, lasciando gli interventi tecnici più specifici ai Vigili del Fuoco.

    Questo elemento di novità è dovuto alla grande professionalità e preparazione dimostrata dai nostri volontari in ambiti tecnici anche estremamente complessi e all’importante dotazione in possesso della Protezione Civile Ana. L’affidabilità dimostrata negli interventi ha generato, nei giorni a seguire, una fiducia crescente nelle nostre capacità di gestione che ha scaturito un profondo coinvolgimento della componente che operava in Comune per le decisioni in merito alla gestione dell’evoluzione dell’emergenza; anche la nostra componente di coordinamento è stata fortemente coinvolta nelle ricognizioni tecniche con i Vigili del Fuoco e nella condivisione delle priorità e dei modelli di intervento da adottare.

    Alla prima aliquota sono succeduti due avvicendamenti di circa 70 volontari cadauno per un intervallo temporale di due settimane; al termine di questo periodo il lavoro in tutti i cantieri è stato concluso lasciando nella popolazione coinvolta la speranza che quanto accaduto fosse alle spalle e di poter iniziare la fase di ricostruzione per riportarsi gradualmente alla vita di tutti i giorni.

    Andrea Da Broi