Profanazione alla memoria

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    Caro don Bruno, leggo sempre con molto interesse le lettere al direttore, ma soprattutto le risposte che trovo puntuali e che, spesso, invitano alla riflessione. Per questo ti scrivo queste poche righe per condividere con te (e se lo ritieni con gli amici lettori del nostro meraviglioso giornale) una riflessione e chiedere un consiglio. Sono un alpino con la passione della storia e che appena può va a rendere omaggio ai Caduti andando in pellegrinaggio nei vari sacrari e zone sacre (Redipuglia, Pasubio, Ortigara). Durante le mie brevi vacanze trascorse nella zona di Vittorio Veneto, ho voluto rendere omaggio ai Caduti alpini andando in pellegrinaggio al Bosco delle Penne Mozze. Mentre recitavo, silenziosamente, la Preghiera dell’Alpino, è arrivata una famiglia e una donna, credo la madre, ha detto: «Mettiamo la tovaglia su quel tavolo e mangiamo lì sopra» peccato che il tavolo in questione era l’altare… Alle mie rimostranze la signora, candidamente, mi risponde: «Vabbè che male c’è?». A quel punto mi sono guardato in giro e ho visto tantissime persone, all’interno della zona sacra, che mangiavano appoggiati alle lapidi dei nostri veci, musica a tutto volume, ecc. Me ne sono andato triste e arrabbiato per la mancanza di rispetto per chi ha sacrificato la vita per tutti noi. Tornando verso Vittorio Veneto ho fatto questa riflessione: la gente è, purtroppo, molto maleducata, superficiale e ignorante (nel senso che non conosce) è questo è un dato di fatto, ma forse anche noi abbiamo qualche responsabilità nel senso che a volte anche noi siamo così. Ma, forse non facciamo abbastanza o non riusciamo a trasmettere i valori del rispetto per chi ha sacrificato la propria vita per permettere a tutti noi di goderne i frutti (libertà, diritti, ecc.).

    Enrico Tosetti, Sezione Valsesiana

    Grazie caro Enrico di questa segnalazione. Quello che tu hai visto non è maleducazione, ma un vero atto di profanazione alla memoria di tanti Caduti. Faccio appello alla Sezione di Vittorio Veneto, ma anche all’amministrazione del Comune competente, perché siano messi cartelli che fanno divieto assoluto di trasformare quel luogo, che incute senso di sacralità, in uno spazio da pic-nic. Comminando anche delle multe se qualcuno non volesse intendere ragioni.