Primo anno di attività dei Triveneti

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    Come in ogni attività che si rispetti, anche i ‘bocia’ del Triveneto hanno tracciato il bilancio del primo anno di lavoro della commissione giovani. L’occasione è stata l’incontro tenutosi il 26 novembre scorso in uno scenario alquanto insolito per gli alpini, ovvero la sede alpina della sezione di Venezia, situata a pochi passi da piazza San Marco.

    Presenti all’incontro, il presidente della Commissione nazionale giovani Cesare Lavizzari, il vice presidente nazionale vicario Ivano Gentili, il vice presidente nazionale Attilio Martini, il consigliere nazionale Franco Munarini, il segretario del 3º raggruppamento Daniele Busa e il presidente della sezione di Venezia Adriano Cristel, a dimostrazione dell’alto interesse che il CDN ha verso questa iniziativa. Il momento centrale dei lavori è stato l’esposizione delle attività svolte dai vari coordinatori all’interno delle proprie sezioni: possiamo affermare che i risultati, raccolti con un apposito questionario, sono sicuramente positivi.

    Quasi tutti i coordinatori hanno avuto modo di incontrare i giovani delle proprie sezioni, di illustrare loro le finalità della commissione e raccogliere proposte e suggerimenti per le attività future. Molte, inoltre, le attività svolte dai giovani sia negli ambiti sezionali, con la partecipazione a manifestazioni locali e a iniziative sezionali e dei gruppi, sia in ambito nazionale con la presenza della maglia ‘dal 1919… L’impegno continua’ alle principali manifestazioni messe in calendario dal CDN. Ovviamente non sono tutte rose e fiori: ci sono alcuni coordinatori sezionali (pochissimi per fortuna) che hanno incontrato delle difficoltà nello svolgimento del proprio incarico, ma è in questi frangenti che si vede lo spirito alpino ed unanime è stato l’invito a non abbandonare ‘lo zaino’.

    Molte sono state le proposte di iniziative per il futuro, in particolare per il 2007. Tra le più interessanti citiamo la realizzazione di uno stand alla prossima adunata nazionale di Cuneo che pubblicizzi l’A.N.A. e in particolare le attività dei giovani con delle brochure appositamente realizzate, proposta tra l’altro già avanzata anche dai giovani del 1º rgpt. Sempre per quanto riguarda la prossima Adunata di Cuneo, sono state proposte attività che vedano impegnati insieme i ‘bocia’ e i giovani in armi, per rendere sempre più stretto il legame che unisce noi dell’A.N.A. e gli alpini in servizio.

    È stato proposto inoltre di far sfilare un blocco di giovani anche alla prossima adunata Triveneto ad Arzignano (VI). Si è anche parlato del ‘Progetto Ortigara’, che prevede opere di manutenzione ordinaria della nostra Montagna Sacra, e anche a questa iniziativa le adesioni non sono mancate. Infine, sempre nel corso del 2007, prenderà il via il progetto Grecia, proposto da Ilario Merlin, con i primi sopraluoghi da parte della commissione Grandi Opere per valutare la fattibilità del progetto che, lo ricordiamo, ha lo scopo di rendere finalmente omaggio agli alpini del 3º Reggimento caduti sul fronte Greco Albanese.

    Tra gli argomenti trattati nel corso della riunione non poteva mancare la nostra maglia ‘dal 1919… L’impegno continua’. È stato il primo anno anche per lei e, se da una parte ha raccolto molti consensi, presenziando a numerose manifestazioni locali e nazionali, dall’altra si sono avuti, purtroppo, alcuni usi ‘impropri’. La discussione su questo argomento è stata vivace ma costruttiva; in sintesi si può affermare che regolamentarne l’uso risulterebbe assai complesso e delicato.

    L’invito è dunque quello di utilizzarla sicuramente in tutti i contesti ufficiali, sia nazionali, sia sezionali e di gruppo, per il resto se ne lascia l’uso al buon senso di chi la possiede, ricordando sempre che è comunque un simbolo che rappresenta la nostra Associazione e che quindi può recare danno alla stessa se portata in maniera non consona.

    In sintesi dunque si può affermare che la riunione è stata come sempre intensa e ricca di idee e proposte concrete, il che fa ben sperare per il futuro della nostra Associazione. Infine concedetemi un bilancio personale, ma che credo rispecchi quello di molti dei coordinatori che ho avuto modo di conoscere: sotto il profilo associativo è stato, per chi vi scrive, un anno di lavoro intenso, spesso sacrificando la famiglia, ma le soddisfazioni raccolte e i risultati ottenuti hanno ampiamente ripagato gli sforzi profusi. L’anno appena concluso mi ha dato modo di conoscere meglio sia la nostra Associazione sia molti alpini che la compongono e che la dirigono.

    Gli alpini sono molto diversi tra loro, per professione, cultura ed estrazione sociale, ma sono tutti legati da un unico comune denominatore: il nostro cappello e tutti i valori che racchiude. Posso sicuramente affermare che la nostra Associazione oggi è in buone mani e noi ‘bocia’, nel nostro piccolo, abbiamo il dovere morale di garantire che sia così anche per il futuro.

    Pasquale D’Ambrosio