Ponzone Assegnati i premi Alpini sempre : letteratura, ricerca e filmati per fare memoria

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    La sezione ANA di Acqui, ultima nata, o se vogliamo rinata, della famiglia alpina, bisogna riconoscerlo, si dà da fare. Non stiamo a sindacare se un po’ di merito ce l’abbia anche il presidente Giancarlo Bosetti, forse sì, ma a meno di tre anni dalla nascita dispone di una bella sede, con uffici di presidenza, segreteria, sala per il consiglio, ristrutturati con gusto e arredati a nuovo, per non parlare di magazzini, cucina e una sala ritrovo che può ospitare un centinaio di invitati. Situata in centro storico, nel reparto automezzi di una caserma dismessa dell’artiglieria campale, è centro di animazione di molteplici attività. Non può essere che così.

    La città è ricca di storia, non solo legata alle terme bellissima la fontana chiamata La Bollente ai Romani, a un Medio Evo testimoniato da una stupenda cattedrale, castello imponente, piazzette e vie signorili, ma fortemente radicata nelle sue tradizioni, di cui la presenza alpina è, da sempre, una componente importante. Se poi ci si mettono anche i capigruppo a cercare di realizzare qualcuna delle infinite fantasie che passano per la testa degli alpini il problema si fa serio.

    Ed ecco che a Ponzone, un grazioso paese a 600 metri s.l.m., quasi un poggio che consente di spaziare sull’arco alpino dalle Alpi Marittime alla Valle d’Aosta, da sei anni, in autunno, si tiene un’importante manifestazione, a livello nazionale, con la premiazione di autori distintisi nei settori della narrativa edita e inedita, della poesia, della ricerca di laurea o dottorato e per non lasciarsi chiusa nessuna porta, con l’aggiunta di qualche riconoscimento speciale.

    Domenica 23 novembre, un folto pubblico, in prevalenza alpino, riempie il salone del Centro culturale La società di Ponzone. A fare gli onori di casa il sindaco Gildo Giardini che, nel suo saluto al vicepresidente nazionale Carlo Bionaz, al consigliere di riferimento Alfredo Nebiolo, al presidente del Consiglio Provinciale Adriano Icardi, al segretario del 1º raggruppamento Gian Luigi Ravera, definisce l’iniziativa Alpini sempre il fiore all’occhiello dell’attività culturale del suo Comune.

    Il capogruppo, Sergio Zengale, sente la tensione delle grandi giornate e si muove con un dinamismo encomiabile, riuscendo a portare in sala una bandiera per il saluto a tempi di record. Il presidente della giuria, prof. Carlo Prosperi, ricorda nel suo intervento il prof. Marcello Venturi, scrittore e giornalista, autore di Bandiera bianca a Cefalonia con il sacrificio della Divisione Acqui, presidente delle prime cinque edizioni della manifestazione, recentemente andato avanti.

    Negli interventi Giancarlo Bosetti elogia il lavoro della commissione che ha esaminato 33 testi e si complimenta con Sergio Zengale per il lavoro fatto. Adriano Icardi riconosce a Marcello Venturi, di essere stato la mente ideatrice del premio, mentre Carlo Bionaz rileva come ci sia un fiorire di letteratura alpina, che nasce dal bisogno di raccontare la dura vita di montagna. Il premio per un libro edito è stato assegnato a Marco Mondini, alpino, docente di storia contemporanea all’Università di Padova, con il volume: Alpini, parole e immagini di un mito guerriero . Il nostro mensile L’Alpino gli ha riservato una recensione nel numero di luglio.

    Per la sezione libro inedito: Paolo Scatarzi autore di Consegne . Poesia inedita: Raffaello Spagnoli con Foto dell’adunata . Tesi di laurea e dottorato: Pierluigi Scolè tratta Il reclutamento delle truppe alpine italiane nei primi cinquanta anni di vita (1872 1922) . Un riconoscimento speciale è stato riservato a Giampaolo Pucciarelli, alpino, con il filmato, reperibile anche in DVD, Alpini del Don , tratto principalmente da inediti dei documentari Luce dell’epoca.

    Letteratura, ricerca, filmati entrano nelle iniziative della famiglia alpina con sempre maggiore frequenza e rigore scientifico. È la strada da percorrere per fare memoria da tramandare alle generazioni che degli alpini conoscono solo il mito. Devono capirne anche il perché. v.b.

    Pubblicato sul numero di gennaio 2009 de L’Alpino.