Il territorio delle Alpini Apuane rappresenta un angolo meraviglioso del nostro Paese, da punto di vista paesaggistico e naturalistico, ma non solo. Quando il servizio di leva era obbligatorio, era terra di reclutamento alpino. Prima dell’ultima guerra mondiale gli abitanti del luogo erano contadini, allevatori e cavatori.
I giovani sono andati ad ingrossare le file delle brigate alpine in particolare della Cuneense che concluse la sua esistenza in terra di Russia subendo una perdita del suo organico di circa 15mila giovani, oltre cinquecento provenivano proprio da questa zona. Tra gli alpini innamorati delle Alpi Apuane ricordiamo Fosco Maraini che fu profondamente colpito da queste montagne che frequentò da giovanissimo, prima di diventare celebre come antropologo, orientalista, alpinista, fotografo, scrittore, poeta ma anche ufficiale degli alpini. Maraini girò tutto il mondo, dall’Africa al Giappone, al Tibet, a Gerusalemme, alla Corea, al Karakorum all’Hindu Kush partecipando alle spedizioni del Cai al Gasherbrum e al Saraghrar Peak.
Dopo una vita da giramondo partendo sempre dalla Toscana e da Firenze sua città natale, decise di acquistare una casa, l’ultima, all’Alpe di Sant’Antonio in comune di Molazzana in Garfagnana, ai piedi della Pania (la regina delle Alpi Apuane). Morì a Firenze l’8 giugno 2004 e, per sua espressa volontà, riposa nel cimitero dell’Alpe di Sant’Antonio, in terra apuana. Una terra che da sempre ha affasciato poeti scrittori, scultori, naturalisti di tutto il mondo. Personaggi di cultura come lui hanno testimoniato nel tempo come le montagne, che in moltissime realtà segnano i confini tra i vari stati siano invece una occasione per stendere ponti tra le varie culture attraverso la loro conoscenza.
Luigi Grassi