Per amore della montagna e per solidariet incoraggiati dai capigruppo pi anziani

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    L’esperienza dei giovani alpini lecchesi e comaschi Spesso con mogli, fidanzate e bambini al seguito e un improvvisato asilo nido

    L’amicizia, il grande sostegno ricevuto dai gruppi locali e il caloroso invito dello stesso presidente dell’associazione nazionale alpini Corrado Perona: sono questi gli elementi che hanno dato impulso a un’esperienza che oggi è una bella e dinamica realtà, come quella del gruppo giovani delle prealpi ovest, nelle province di Lecco e Como. Il gruppo raccoglie i giovani appartenenti ai 14 gruppi alpini delle prealpi comasche e da circa tre anni ha consolidato una rete di rapporti e di eventi che imboccano direttamente la strada del futuro.

    Una delle cose che ci unisce è l’amore per la montagna, che è il denominatore comune di tutti gli alpini di questo territorio dice Oscar Ghizzoni, coordinatore del gruppo giovani e vice presidente del gruppo ANA di Olgiate Comasco Ci siamo conosciuti, infatti, circa tre anni fa, durante i raduni montani dei gruppi alpini della zona. Poi c’è stato il forte incoraggiamento che ci è venuto dai capigruppo più anziani, come ad esempio l’amico Renato Gatti, una persona che ci ha trasmesso grande fiducia. Così, noi giovani, abbiamo cominciato ad incontrarci per avviare alcune nostre iniziative e sostenere le attività dei singoli gruppi locali. Oggi, grazie a questa sensibilizzazione, si può sempre più spesso vedere il giovane alpino di 25 anni e l’alpino dai capelli bianchi lavorare fianco a fianco durante le tante iniziative alpine, come la colletta alimentare o in altre opere di solidarietà .

    Gli alpini del gruppo giovanile delle prealpi ovest vanno dai 25 ai 35 anni e si incontrano con scadenze regolari nelle sedi che di volta in volta i gruppi locali mettono loro a disposizione. In molti casi siamo riusciti a coinvolgere dai 50 ai 60 giovani continua Oscar Ghizzoni senza contare le famiglie, che ormai sono parte integrante dei nostri incontri, e i tanti amici degli alpini. Le nostre attività sviluppano essenzialmente tre filoni dello spirito alpino. Innanzitutto c’è la montagna, perchè non esiste esperienza più forte che impegnarsi nell’ascesa di una vetta, per consolidare le amicizie.

    A più riprese abbiamo percorso alcuni tratti della linea Cadorna, dove sono visibili i resti delle trincee, riscoprendo così una parte importante della nostra storia. Poi c’è la parte dedicata all’impegno verso gli altri, come la colletta alimentare e il sostegno ad associazioni o iniziative benefiche. In quelle occasioni c’è la stretta collaborazione con i gruppi e le sezioni locali. Questo ci permette di coltivare un rapporto bellissimo con gli alpini più anziani che consideriamo davvero come i nostri padri . Infine ci sono le iniziative dedicate al divertimento, con un occhio di riguardo ai più piccoli. Particolarmente riuscite dice Oscar Ghizzoni sono le serate e le gite a tema per la presenza delle fidanzate, delle mogli e dei nostri bambini. Ricordo una bellissima tavolata a base di pizzoccheri.

    Li abbiamo prima fatti a mano e cucinati, passando un pomeriggio in veste di cuochi. È seguita una splendida cena con uno spazio dedicato ai nostri bambini che non si sono persi un attimo della festa. Il nostro asilo nido lo chiamo così perché i bimbi vanno da uno a sette anni circa ci segue in molte occasioni. L’ultima gita è stata in Val d’Intelvi. Abbiamo scelto un percorso gradevole e poco impegnativo.

    È stato bello stare in compagnia degli amici, delle ragazze, delle mogli, mentre i bimbi giocavano sull’erba . Quello che riesce sempre a stupirmi positivamente dell’Associazione Nazionale Alpini conclude Oscar è la sua trasversalità. Con grande naturalezza lo spirito alpino riesce a mettere in contatto generazioni tanto lontane fra loro e anche giovani che hanno formazioni ed occupazioni diverse. Gli alpini vanno oltre tante barriere sociali e riescono sempre a costruire qualcosa di comune . V.F.