«Una finestra attraverso cui guardare gli alpini oggi», questa è la Cittadella descritta dal ten. col. Antonio Esposito, capo ufficio logistico alla Julia che, delle quattordici “cittadelle” ne ha costruite tante e a quella di Udine, la sua città, ha riservato le attenzioni che si dedicano alle cose fatte con passione, col cuore.
A quella finestra si sono affacciate migliaia di persone, dai cittadini di Udine, che vi hanno trovato il meglio della propria brigata, ai tanti giunti nel nord-est per questa Adunata in cui lo spirito alpino non è stato appannaggio solo di chi veste il cappello alpino, ma ha coinvolto in piccoli e grandi gesti tutti, dalle amministrazioni locali alla cittadinanza che ci ha accolti con calore.
L’Esercito ha schierato il personale della brigata “di casa” a cui si sono aggiunti gli specialisti del “Vicenza”, ora battaglione multifunzione del 9º che idealmente è tornato, per quattro giorni, nei ranghi della Julia. Ma, ancora, le Trasmissioni alpine di stanza a Bolzano e il 4º Alpini paracadutisti, oggi alle dipendenze del Comando forze speciali. Una cittadella sinergica, per presentare cosa sono e cosa fanno gli alpini oggi e allora non poteva non fare mostra di sé una parte dei tredicimila volontari formati nel campo dell’emergenza della Protezione civile Ana, guidati da due anni da Andrea Da Broi e del Gruppo di intervento medico chirurgico alpino, che ha schierato l’ospedale da campo.
Se un ricordo tutti si sono portati via, da quel tuffo nella Cittadella, nel mondo dell’attività alpina, è la presenza schietta, prorompente, positiva e numerosa dei ragazzi dei Campi scuola. A chi è stato con questi giovani per un po’ di tempo, superato l’iniziale momento di titubanza dovuto alla giovane età, hanno trasmesso l’entusiasmo che le esperienze dei campi hanno fatto vivere loro.
Una passione e un trasporto trascinanti anche quando, sotto una pioggia che raramente ha abbandonato l’Adunata, distribuivano materiale informativo per far vivere ad altri giovani l’esperienza: tanti, oltre 120 a Udine si sono dati appuntamento. Mi ha colpito, per piglio e carattere con il trasporto che nasce da impegno e determinazione Eleonora Berno: «Mi sono accostata ai Campi scuola nel 2021 passando dodici giorni in caserma a Bassano, dodici giorni che mi hanno cambiato»; lei vestita con la tuta gialla della Protezione civile Ana a capo scoperto, con una luce negli occhi, ha voluto sottolineare la sua speranza, a breve, di vestire un cappello alpino, conquistandolo con il servizio militare. «Quello operativo», ha sottolineato poiché, da campionessa europea giovanile di scherma, forse potrebbe essere ammessa in un gruppo sportivo. «Una penna si conquista» è uno degli insegnamenti che le hanno passato.