L’Adunata del Friuli

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    Ha emozionato tutti: una video animazione in apertura dell’incontro con le autorità nel Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Realizzata dallo studio “Il quadrato” d’intesa col Centro studi Ana presenta in sequenza un’aquila, la penna, le portatrici carniche, gli alpini in baita con Timeus, le trincee, una lettera scritta alla mamma, il mulo, la Russia, esercitazioni e naja, Protezione civile, il terremoto e il Covid, i Campi scuola e, infine, l’Adunata coi fratelli Timeus e Paola Del Din. In tre minuti il compendio della grande storia alpina. Video che diventerà una sorta di marchio per i nostri incontri con ogni realtà, a cominciare da quelle scolastiche. E subito dopo un lungo applauso è stato tributato alla quasi centenaria prof. Paola Del Din, Medaglia d’oro al valor militare per l’attività partigiana in Friuli durante la Seconda guerra mondiale.

    È stato un incontro molto affettuoso e tutti gli oratori sul palco, ciascuno preceduto da un video illustrativo dei contenuti dei rispettivi interventi, hanno espresso ringraziamenti o confermato l’impegno. Era evidente la soddisfazione di Dante Soravito de Franceschi, presidente della Sezione di Udine, per aver portato a compimento un lavoro lungo oltre ogni previsione a causa dei rinvii per la pandemia e per questa che è stata la quinta Adunata per Udine, ma, ha detto, «Adunata di tutto il Friuli». Non meno emozionato e contagiato dall’atmosfera alpina, il sindaco Alberto Felice De Toni ha ricordato anche l’Adunata precedente, quella del 1996, da lui vissuta come insegnante e ha espresso tutto il calore che la terra friulana dà e riceve dalle penne nere.

    È toccato poi ai militari, a cominciare dal gen. C.A. Ignazio Gamba, comandante delle Truppe Alpine, che, espresso tutto l’entusiasmo per le giornate udinesi, ha tracciato un quadro delle capacità operative delle unità alpine, addestrate ad operare in montagna e nei climi glaciali. Subito dopo, Francesco Figliuolo, comandante del Comando operativo di vertice interforze, l’alpino in servizio più alto in grado, ha offerto uno spaccato significativo dell’impegno dell’Esercito in missioni all’estero, collegandosi in diretta con quattro teatri in cui sono schierati gli alpini: Libia, Kurdistan Irakeno, Kosovo e Ungheria. Cappello alpino in testa, il vicepresidente della Regione, Mario Anzil, ha ricordato che «l’alpino e l’amore per la sua terra sono immutati e a questi i sentimenti i giovani devono guardare come esempio ».

    «Vengo da una famiglia alpina al 110%» ha ricordato il ministro Luca Ciriani: «Non si possono distinguere storia e carattere dei friulani dalle caratteristiche degli alpini, che hanno fatto la storia del Friuli e si sono distinti nel dramma del terremoto del 1976. Gli alpini rifuggono la retorica, sono abituati a lavorare. Il Friuli non dimentica». Concludendo, il nostro presidente, Sebastiano Favero, ha ricordato le parole dell’arcivescovo che ha definito gli alpini «una speranza» e la positiva esperienza dei Campi scuola per i giovani, augurandosi che il Parlamento trovi il modo di coinvolgere proprio i giovani nel servizio alla Patria.

    Quindi una firma importante: il rinnovo della convenzione tra Ana e Anci, Associazione Comuni Italiani, rappresentata dal vicepresidente, on. Roberto Pella, con cui le due realtà confermano la collaborazione in tema di protezione civile e sicurezza urbana e l’Anci si impegna a promuovere nei Comuni la concessione a Sezioni e Gruppi di immobili comunali.

    Sono stati poi consegnati contributi ad attività meritorie, a cominciare dalla Fondazione Don Gnocchi, punto di riferimento nell’assistenza a disabilità, malattia e disagio, rappresentata dal presidente onorario mons. Angelo Bazzari, a cui sono andati 24mila euro per sostenere giovani ricercatori. Alla Fondazione Progettoautismo Fvg Onlus, presidente Elena Bulfone, sono andati trentamila euro: supporta 90 famiglie con componenti con sindrome autistica, disturbi pervasivi dello sviluppo o sindrome di Asperger. All’Associazione La Nostra Famiglia, dedita alla riabilitazione di persone con disabilità specie in età evolutiva, rappresentata da Tiziana Scaccabarozzi, direttrice regionale, sono andati ventimila euro.

    Infine il Premio giornalista dell’anno, assegnato a giornalisti non alpini che diano risalto ai valori dell’Ana, è andato a Margherita Barsimi, per aver descritto la storia del restauro a cura dell’Ana del monumento al Redentore sul Monte Mombarone, a cavallo tra le province di Torino, Biella e Aosta.

    Massimo Cortesi