Penne nere in Laguna

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    Due sono le date che scrivono la fondazione della Sezione di Venezia: il 10 ottobre 1920, prima citazione su L’Alpino delle penne nere a Venezia e il 1º marzo 1921, la prima Assemblea che ne sancisce la costituzione ufficiale. Il primo Presidente, fino al 1929, fu Celso Coletti, cadorino di stirpe, Maggiore dei volontari alpini del Cadore, poi importante esponente dell’Ana a livello nazionale fino alla sua morte nel 1937. Il primo gagliardetto, si usava così, fu consegnato il 30 luglio 1922 in una grande cerimonia a Palazzo Ducale alla presenza dell’allora Presidente nazionale Arturo Andreoletti.

    Il discorso fu tenuto da padre Giulio Bevilacqua, cappellano degli alpini che soffrì la prigionia nel campo di Hart e poi al castello di Borowitz, animatore della prima Adunata sull’Ortigara. Quel gagliardetto si sarebbe presto decorato di tre Medaglie d’Oro al Valor Militare, quella del ten. Giuseppe Testolini, del caporale Roberto Sarfatti e del capitano Arduino Polla. Dal 1923 al 1943 la Sezione si integracon l’Associazione Artiglieri da Montagna e conta circa 160 soci e due Gruppi Mestre e Mira, con un altro centinaio di soci; a Celso Coletti succede il maggiore Ippolito Radaelli che vestirà la carica di Presidente fino al 1947 e anche successivamente.

    Durante la Seconda guerra mondiale anche gli alpini veneziani vivranno tristi vicissitudini, due furono i decorati di Medaglia d’Oro: il capitano Luciano Capitò, caduto in Russia e il maggiore Cesare Piva, caduto in Montenegro. Dopo la guerra la Sezione si ricostituisce in fretta grazie all’impegno di molti soci, in particolare di Giobatta Vorano e Paolo Magrini che ne diventerà Presidente per quasi vent’anni, in due diversi periodi. Nel 1960, quando ancora la Laguna non era presa d’assalto dai turisti e Venezia era una città, la Sezione organizza l’Adunata nazionale con un rituale molto diverso dall’odierno: una sfilata dai giardini della Biennale a piazza San Marco lungo la Riva degli Schiavoni, chiudendo in piazza con le allocuzioni ufficiali.

    La prima sede della Sezione per molto tempo fu condivisa con il Cai in San Marco, poi in Corte dell’Orso a Rialto, dal 1967 in bocca di Piazza (così viene chiamato a Venezia l’affaccio in Piazza). Nel 1954 gli alpini esuli della Dalmazia e dell’Istria, nel ricordo della Serenissima Repubblica, chiesero ospitalità alla Sezione per la costituzione del Gruppo Fiume, a cui seguiranno il Gruppo Pola nel 1970 e il Gruppo Zara nel 1971. Dal 1969, anno della sua scomparsa, la Sezione è intitolata a Ippolito Radaelli, Presidente tanto amato anche negli anni difficili. Nel 1965 nasce il periodico Quota Zero, mentre il 24 giugno 1966 giunge a Mestre, accompagnata da padre Policarpo Narciso Crosara da Valdagno, l’icona della Madonna del Don che viene “intronizzata” nella chiesa dei Cappuccini. Immediatamente prende corpo la festa liturgica che da allora è organizzata dagli alpini di Mestre e dai Gruppi vicini.

    Il 23 e 24 settembre 1972 Venezia ospita un’adunata internazionale “L’Europa della naja Alpina”, alla quale partecipano oltre agli alpini, le rappresentanze dei soldati della montagna di Francia, Belgio, Germania, Spagna, Austria, Svizzera e inviano la loro adesione Norvegia, Inghilterra, Cecoslovacchia e Romania. Fu una vera e propria anticipazione di quanto si realizzerà nel 1985 con la International Federation of Mountain Soldiers. Alcuni Gruppi della Sezione si formano negli anni precedenti alla guerra, altri in periodi successivi, Mestre e Mira, già citati, negli anni Venti, Portogruaro nel 1931, inquadrato in origine nella Sezione di Pordenone e poi passato a Venezia nel 1955; nel 1935 San Donà allora come Sottosezione, il Gruppo di Mirano nel 1934. E dal 1950 in poi, tutti gli altri Gruppi.

    Dopo l’esperienza nei cantieri di lavoro in Friuli nel 1976, ai quali parteciparono 48 alpini della Sezione su più turni, anche a Venezia si forma un nucleo di Protezione Civile, attivo dal 1989, che ha partecipato a tutte le maggiori emergenze, dalle alluvioni in Val d’Aosta a Brugnato, ai terremoti de L’Aquila, dell’Emilia, agli interventi per Vaia e durante la pandemia. Dal 2007 alcuni Gruppi della Sezione partecipano con numerosi volontari al ripristino del sito di guerra di Camposolagna, dedicando il lavoro alle due Movm Testolini e Polla, sul Massiccio del Grappa nell’ambito delle iniziative dell’Associazione Musei all’aperto del Grappa (entusiasmante e coinvolgente è anche la partecipazione al servizio di “sorveglianza” a Cima Grappa).

    Dal 2013 la componente giovani della Sezione, oltre alle attività coordinate dalla relativa commissione di Raggruppamento, organizza la “Festa della famiglia alpina”, occasione di coinvolgimento dei familiari e aperta a tutti gli alpini della Sezione. Da molti considerata la città più bella del mondo, Venezia ha un fascino antico e tra le sue meraviglie annovera anche gli alpini.

    Franco Munarini