Penne nere degli Appennini

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    La storia – La Sezione venne costituita nell’inverno del 1922 in via Farini a Modena, nello studio dell’avvocato Francesco Cagnolati, colonnello alpino reduce della Grande Guerra e primo Presidente fino al 1942. La Sezione annovera 40 Gruppi ed è intitolata all’indimenticabile gen. C.A. Mario Gariboldi; oggi è presieduta da Vittorio Costi, rieletto recentemente per il secondo mandato.

    Dal 1942 lo hanno preceduto i Presidenti Bruno Dallari, Giuseppe Cortellini, Tullio Tonelli, Trento Montanini, Alcide Bertarini, Corrado Bassi, Guido Manzini e Franco Muzzarelli che hanno rivolto grande attenzione alla Protezione Civile, forte di 340 volontari sempre pronti ad intervenire nelle varie calamità. Gli alpini modenesi hanno sempre attribuito al motto sezionale “Di qui non si passa!” un significato dai contorni sociali che suona così: “Da noi non passi se non sei determinato a darti da fare, a lasciare qui il tuo sudore e la tua generosità per il bene altrui!”. Percorrendo il nostro Appennino innumerevoli sono le testimonianze della “presenza alpina”, espresse da realizzazioni e ripristino di monumenti, cappelle votive, fontane e importanti manufatti come la chiesetta alpina delle Piane di Lama Mocogno, dedicata agli alpini Caduti e inaugurata nel 1964. In quel luogo, a luglio di ogni anno, si celebra il pellegrinaggio sezionale, sempre molto partecipato.

    Altro importante appuntamento estivo è il pellegrinaggio al memoriale dei Caduti alpini del Passo di Croce Arcana, eretto nel 1973 sull’alto crinale che divide l’Appennino Emiliano da quello Toscano. In settembre invece le penne nere si incontrano al santuario di San Maurizio di Recovato (Castelfranco Emilia) che dal 1672 conserva una reliquia del santo patrono del Corpo degli alpini. Senza dimenticare la 51ª Adunata nazionale, l’unica assegnata a Modena nel 1978, con affollate tribune di fronte all’Accademia Militare: uno splendido risultato di partecipazione. La festa del centenario – Nel 2019, conclusa la 77ª Adunata sezionale, il Capogruppo Alberto Righetti presentò la candidatura di Sestola per la successiva Adunata del 2020, rinviata a causa della pandemia. Purtroppo, Alberto, che l’aveva fortemente voluta, si è dovuto arrendere tre mesi prima, dopo essersi opposto coraggiosamente ad un male inesorabile. Il suo ricordo ha accompagnato la manifestazione e il suo cappello ha sfilato, portato con tanto amore dal figlio Marco.

    A Sestola, nelle giornate di sabato 11 e domenica 12 giugno, si sono celebrati oltre al centenario della Sezione, anche il 101º del locale Gruppo – nato appunto nel 1921 – primogenito della Sezione di Modena, costituita l’anno successivo. Il doppio Centenario sezionale ha preso il via sabato con l’alzabandiera in Piazza della Vittoria e l’inaugurazione della mostra “Grande Guerra e cimeli”, allestita in una sala della prospiciente Casa del Sole. Nel primo pomeriggio sono stati resi gli onori ai monumenti e alle lapidi dei Caduti di sei frazioni del ridente centro montano. Successivamente la salita ai 1.300 metri di Pian del Falco per la celebrazione del rito religioso nell’Oratorio della Santa Croce, preceduto dall’alzabandiera e dalla deposizione di una corona. La lunga serata è stata allietata da un efficiente stand gastronomico, dall’applauditissima esibizione del Coro Valle del Pelago nel cinema locale e da vari concertini per le vie del centro, sempre improntati dalla voglia di stare insieme. Domenica all’ammassamento le penne nere hanno salutato il Consigliere nazionale Vittorio Costa.

    In corteo quindici sindaci con gonfaloni, fra cui quelli di Modena e Montefiorino decorati di medaglia d’Oro al V.M., oltre al gonfalone della Provincia; sette vessilli sezionali, cinquanta gagliardetti di Gruppo e rappresentanti di varie associazioni e d’Arma. La sfilata attraverso il centro cittadino, ritmata esemplarmente dalle bande di Fanano e Cavola (Reggio Emilia), è stata intervallata dall’alzabandiera, dagli onori ai Caduti in Piazza della Vittoria e ha raggiunto piazza Passerini per il saluto delle autorità. Poco prima i volontari di Protezione Civile delle squadre alpinistiche di Bergamo e Modena hanno arricchito il cerimoniale facendo dispiegare, fra ammirati applausi, un enorme Tricolore dalla Torre della Rocca di Sestola, antico e dominante monumento che questi atletici ragazzi hanno ripulito il giorno precedente da erbe infestanti, abbarbicate lungo le pareti esterne.

    A conclusione di questa bella festa alpina il Capogruppo di Sestola Mauro Boselli e il sindaco Fabio Magnani hanno ricordato il compianto Alberto Righetti, “barba chiara”, così come ha fatto il Presidente sezionale Vittorio Costi che ha inoltre contrastato con forza la distorta immagine amplificata dai media, conseguente ai fatti di Rimini. Sono poi intervenuti il consigliere provinciale Iacopo Lagazzi e il sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli, che ha rilanciato la candidatura della sua città per una prossima Adunata nazionale. In chiusura le stimolanti parole del Consigliere nazionale Vittorio Costa, con un plauso al tanto sospirato nostro ritorno in piazza e un ironico grazie a chi ci ha permesso di ottenere recentemente una così ampia visibilità mediatica. Il doppio centenario di Modena e Sestola non poteva non concludersi con un apprezzato pranzo alpino fra numerosi, sonori brindisi e improvvisati concertini delle bande.

    Giuseppe Samuel