Penne bolognesi e romagnole

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    Folla in piazza Vittorio Emanuele II (oggi piazza Maggiore) all’Adunata di Bologna nel 1933.

    Quella di Rimini-San Marino sarà la quarta Adunata nella storia della Sezione Bolognese-Romagnola e la prima mai organizzata in terra di Romagna, oltre che la prima Italiaestero. Nel 2020 la Sezione Bolognese- Romagnola, che riunisce le province di Bologna, Ferrara, Forlì, Ravenna e Rimini, più gli associati di San Marino, celebrerà il 98º dalla sua fondazione.

    Nel 1921 durante una riunione conviviale di reduci al ristorante Diana di Bologna, avanzò per la prima volta l’idea di costituire la Sezione, che nacque formalmente il 18 novembre 1922. La prima sede fu in via Indipendenza e il primo Presidente Luigi Serracchioli (Croce di guerra al Valor Militare nel 1917 e Legion d’Onore francese sul fronte di Bligny nel 1918).

    La Sezione vanta nella sua storia diversi Presidenti nazionali: Giuseppe Reina nel 1925; Angelo Manaresi dal 1928 al 1943; Mario Balestreri dal 1951 al 1956; Vittorio Trentini dal 1981 al 1984. Al territorio bolognese viene inoltre fatta risalire l’origine del 4º Corpo d’Armata: essa infatti può essere ricondotta al 4º Grande Comando Militare costituito a Bologna con decreto 25 marzo 1860 (benché le truppe alpine nasceranno ufficialmente solo nel 1872). Sempre in questo territorio, e precisamente a Vergato nel novembre 1939, nacque il IX battaglione misto Genio che nel giugno 1940, con l’inizio della guerra contro la Francia, operò nelle zone del Piccolo San Bernardo, conseguendo numerose decorazioni al Valor Militare.

    Dal febbraio 1966 la Sezione Bolognese- Romagnola è intitolata ad Angelo Manaresi. Avvocato, classe 1890, nel 1914-1915 diventa Presidente della Sezione Bolognese dell’Associazione Nazionale Trento e Trieste. Allo scoppio della guerra si arruola volontario chiedendo di essere assegnato agli alpini. Nel novembre 1915 viene inviato in prima linea. Nel battaglione Feltre assume il comando di un plotone della 66ª compagnia, con cui partecipa alle azioni in Valsugana. Si attesta poi sul Monte Salubio e nel maggio 1916 riesce a sfuggire all’accerchiamento austriaco combattendo per 15 giorni.

    In agosto viene spostato nella zona del Lagorai dove conquista la cima del Monte Cauriol. Nell’occasione, promosso tenente, si distingue per ardimento e perizia e gli viene conferita la Medaglia di Bronzo al Valore Militare. Manaresi rimane nella zona fino al settembre 1917. Promosso capitano, prende parte a tutti i combattimenti nella zona del Grappa, dove viene ferito il 14 novembre. Per il valore dimostrato, gli viene conferita una seconda Medaglia di Bronzo. Rientrato al battaglione, è impegnato in Val d’Adige con l’ordine di sfondare la linea e raggiungere Trento, cosa che avviene il 3 novembre 1918.

    Nel settembre 1919 Manaresi è congedato con una Croce di Guerra per la vittoriosa avanzata. Nel 1922 entra in Parlamento come deputato, è Podestà di Bologna, Sottosegretario alla Guerra e Presidente dell’Opera Nazionale Combattenti. Sempre nel 1922 è fra i fondatori della Sezione Bolognese-Romagnola. Il 13 maggio 1928 viene nominato Commissario Straordinario dell’Ana e dal 15 maggio 1929 ne diventa Presidente. Nel 1940 rientra con il grado di tenente colonnello sul fronte francese nel suo vecchio reggimento e viene assegnato all’Ufficio stampa e assistenza dello Stato Maggiore dell’Esercito.

    Nel marzo del 1943 va incontro ai reduci della Campagna di Russia con un treno di viveri e generi di conforto. Il 25 luglio 1943, in qualità di Comandante del 10º Reggimento Alpini, invia un telegramma al Re e a Badoglio per testimoniare la fedeltà degli alpini alle istituzioni. Nell’immediato dopoguerra l’avvocato Manaresi ritorna alla sua professione e riprende il ruolo di socio nella sua cara Sezione, dove sarà presente fino all’ultimo.

    Silvana Maiorano