Parlano i numeri

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    Potrebbe sembrare un momento autocelebrativo, ma non lo è. Il Libro verde 2022 vuole essere solo una fotografia di quanto questa Associazione esprime senza interruzione a favore della comunità: un’opera quotidiana, percepita ovunque a livello locale, perché non esiste paese, anche piccolo, in cui le penne nere non si siano adoperate a favore di qualcuno; ma che è difficile immaginare nella sua interezza, che le cifre raccontano in dimensioni senza confronto con qualunque altra pur meritoria realtà associativa.

    Perciò quest’anno abbiamo scelto di presentare il Libro verde (da sempre illustrato tra le iniziative delle Adunate) in una conferenza stampa ad hoc, a Milano, centro motore dell’informazione, per dare il giusto risalto a numeri che altrimenti rischierebbero di rimanere freddi dati. Sono eclatanti, i dati relativi al 2022 (peraltro approssimati per difetto, perché molti Gruppi sono restii nel comunicare quanto fatto a fin di bene, cosa che a loro appare del tutto naturale): parliamo di oltre 2 milioni di ore di lavoro volontario nel senso più puro del termine, perché nessuno dei nostri associati percepisce un solo euro, monetizzabili (al costo orario medio di un manovale in Lombardia) in un controvalore di oltre 57 milioni di euro. E di ben 4,54 milioni di euro di offerte in denaro da parte delle Sezioni italiane, con anche le ammirevoli Sezioni estere che, nonostante un numero di soci ridotto, hanno aggiunto 1.561 ore di lavoro e 31mila euro di offerte. Sommando tutto, si ottiene un valore di 61,68 milioni di euro: per capirci meglio anche figurativamente, visto che parliamo anche ai nostri amati veci, oltre 120 miliardi delle vecchie lire, più di 10 miliardi al mese.

    Offerte e ore di lavoro sono andati, in percentuali diverse e proporzionate alle necessità, a favore di anziani, alpini in armi, raccolta del Banco alimentare, comunità locali (per il 37%), enti benefici (10,4%), manifestazioni patriottiche, missioni, parrocchie, profughi dell’Ucraina, Protezione Civile (18,8%), scuole, giovani e manifestazioni sportive. Un risultato straordinario per una Associazione che, pur scontando l’inevitabile contrazione dovuta alla scarsità di ricambi causata dalla sospensione della leva ormai quasi 20 anni fa, può per fortuna comunque contare ancora su numeri ragguardevoli, con circa 315mila tra alpini, aggregati ed amici. E, soprattutto, su organizzazioni come la Protezione Civile Ana, forte di oltre 13mila persone perfettamente formate e sempre pronte ad intervenire ovunque (l’abbiamo visto anche in agosto, con l’emergenza Stromboli, quando le penne nere sono state le prime a muovere).

    Quasi superfluo ricordare l’altro nostro fiore all’occhiello, ovvero l’Ospedale da campo, che viene costantemente manutenuto e adeguato a normative e livelli sempre in divenire. Concludiamo però con lo sguardo rivolto al futuro, che giustamente ci sta a cuore (e un po’ ci preoccupa): ovvero all’impegno profuso nei Campi scuola per i giovani, estesi da un paio d’anni con crescente successo a ragazzi e ragazze dai 16 ai 25 anni. Un impegno ed un investimento onerosi, ma sicuramente un modo concreto per trasmettere i nostri valori ai giovani, che si dimostrano entusiasti dell’esperienza: perché alla fine di questo loro hanno bisogno di esempio e condivisione. Per fortuna uno dei nostri punti di forza.

    Massimo Cortesi