Archivio
![]() |
Finalmente un po’ di chiarezza sulla perdita del Portule da parte italiana nel 1916 e sulle conseguenze che ne scaturirono per il prosieguo della guerra sull’Altopiano. Molte leggende erano nate sulla scarsa combattività dei nostri reparti che avrebbero consentito al nemico d’impadronirsi di quel costone di enorme importanza strategica quasi senza combattere. Non è così. |
![]() |
La guerra di un pugno di uomini che, dopo l’8 settembre 1943, seppero ritrovare dignità e orgoglio, combattendo la guerra di liberazione a fianco degli anglo-americani. |
![]() |
I fatti e i sentimenti dei pochi sopravvissuti dell’Altopiano hanno qui un valore emblematico perchè esprimono la sofferenza di milioni di deportati che dai lager non sono tornati dai lager. |
![]() |
Una rilettura della ritirata di Caporetto per ridare dignità alla verità degli avvenimenti e agli uomini che ne sono stati protagonisti. |
![]() |
Cinque CD (circa 5 ore di canti alpini) e 90 brani registrati dal vivo durante i migliori concerti del coro della sezione ANA di Milano, il primo nato in seno all'ANA nel lontano 1949. Il coro, dopo 62 anni di attività artistica, è in continua evoluzione e ricerca di nuove soluzioni. Ecco una novità assoluta nel panorama della coralità italiana: gli alpini cantano 150 anni d'Italia, con le più belle canzoni della montagna e della tradizione popolare. |
![]() |
Fortificazioni, opere in quota che hanno fatto delle Alpi un baluardo della difesa. Qui, nel 1872, si formarono le compagnie distrettuali alpine (truppe leggere), i cui uomini, di lì a qualche anno, sarebbero stati chiamati alpini. |
Il gruppo di Portogruaro, sezione di Venezia, guidato da Sergio Sandron, ha compiuto 80 anni e ha festeggiato con un grande raduno sezionale inserito nel contesto delle celebrazioni per il 150° dell’Unità d’Italia. Si è cominciato con la mostra alpina, gli onori ai Caduti presso il Monumento vicino alla sede del Gruppo, seguito dalla rassegna cori dei gruppi di Portogruaro e di Codroipo, sezione di Udine, con la partecipazione della fanfara della brigata alpina “Julia”, in concerto presso il teatro cittadino.
Si è concluso quasi sul filo di lana il 35° campionato nazionale ANA di corsa in montagna a staffetta svolto l’1 e 2 ottobre 2011 a Pederobba, sulla pendici del Grappa, tra il monte Tomba e il Monfenera. La competizione è stata organizzata dalla sezione di Treviso grazie ai gruppi alpini di Pederobba, Onigo, Monfumo e Catelli, per festeggiare il 90° della Sezione. Primi, a sorpresa, gli atleti del terzetto di Carnica A, che ha avuto la meglio sui bergamaschi, pluricampioni delle passate edizioni.
Indelebile rimarrà il ricordo del mio giuramento: intere giornate di addestramento formale, alla ricerca della perfezione che avremo dovuto pubblicamente mostrare, urlando all’unisono il solenne impegno di fedeltà alla Patria. Quel “lo giuro!” convintamente gridato, ci trasformava in militari ad ogni effetto e soprattutto ci rendeva alpini: da allora le mostrine verdi presero il posto delle stellette sui baveri delle nostre giacche.
Grecia: la folle “guerra parallela”
Se l’aggressione alla Francia del 10 giugno 1940 era nata dall’ipotesi di un’imminente conclusione della guerra e dalla volontà del fascismo di garantirsi una parte del bottino, l’aggressione alla Grecia era il risultato delle sorde gelosie fra gli alleati dell’Asse e dell’ambizione di Mussolini di condurre una guerra parallela a quella tedesca: la reazione attribuita al Duce alla notizia dell’occupazione nazista della Romania (“questa volta Hitler saprà dai giornali che ho occupato Atene!”) è illuminante sull’atmosfera in cui maturò la decisione.
Atteso da moltissimi alpini, amici e collezionisti è in pubblicazione il calendario storico dell’ANA 2012 dedicato al 140° compleanno delle Truppe alpine. Nelle 24 pagine di grande formato di questa quarta monografia, edita annualmente, ci sono oltre 120 immagini che documentano la storia e le attività delle Truppe alpine e dell’ANA nei diversi periodi.
"Durante la notte tra il 15 e il 16 aprile 1916, Italo Lunelli e i suoi uomini si avvicinano al Passo fino ad attestarsi sul pianoro che domina la baracca e la caverna-rifugio degli austriaci ed anche il sottostante canalone dal quale potrebbero giungere i rinforzi per il nemico; anche sulla Croda Rossa, sovrastante gli alpini, sono in difesa gli austriaci. Un razzo rosso lanciato all’alba dà il segnale dell’attacco: mitraglie ed artiglierie sparano dal crestone del Popera, da Forcella della Tenda e da Sasso di Fuoco, colpendo le due posizioni nemiche; gli alpini di Lunelli (decorato per tale impresa con la Medaglia d’Oro) impediscono agli austriaci di uscire dai rifugi per approntare una valida difesa e ributtano tre reparti di rinforzo che tentano la salita attraverso il nevaio. Alle ore 14,30 sul Passo della Sentinella sventola un asciugamano austriaco di resa e il tricolore italiano di vittoria".