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Il 12 e 13 luglio gli alpini si recheranno in pellegrinaggio all’Ortigara, luogo che nel giugno 1917 fu teatro di aspri scontri con l’esercito austro-ungarico e in cui l’Associazione Nazionale Alpini scelse di tenere la sua prima Adunata nel 1920. La manifestazione ha carattere nazionale ed è organizzata dalle sezioni di Asiago, Marostica e Verona.
Il 26 e 27 luglio l’Associazione Nazionale Alpini, in collaborazione con le sezioni di Trento e Vallecamonica, organizza il 51° pellegrinaggio in Adamello, dedicato a Giovanni Paolo II, Papa Santo.
Il 31° Raduno al rifugio Contrin, organizzato dalla sezione di Trento, è in programma per il 29 giugno: inizio alle ore 11,15 con l’alzabandiera e l’onore ai Caduti al cippo del capitano Andreoletti.
Non era mai successo che una così grande quantità di scorte alimentari, raccolte nella giornata della “Colletta alimentare” che si tiene a novembre di ogni anno, venisse distribuita in pochi mesi. Mentre le richieste aumentano, nei magazzini della Rete Banco Alimentare diminuisce la disponibilità di cibo. È la conferma della drammatica situazione che affligge il nostro Paese con oltre 4 milioni di persone che in Italia che vivono grazie a pacchi alimentari o pasti gratuiti presso le mense; di questi oltre 400 mila sono bambini che hanno meno di 5 anni.
“Festitalia” è una manifestazione organizzata tutti gli anni dal Centro di Cultura dell’Ambasciata d’Italia a Bucarest e, in particolare, da Ezio Peraro, fratello del già presidente della sezione di Verona Ilario, con lo scopo di far conoscere la cultura italiana.
Non capita tutti i giorni che parte dei soldi pubblici stanziati per una grande manifestazione vengano restituiti e tornino a disposizione della collettività. È successo in occasione dell’ultimo atto ufficiale dell’Adunata nazionale di Bolzano, quando una delegazione del Comitato Organizzatore è stata ricevuta al Consiglio comunale per sancire la conclusione della pratica amministrativa e della convenzione relativa all’evento.
Sull’onda delle tante iniziative promosse in Italia e in Europa l’Associazione Nazionale Alpini, in vista del centenario della Grande Guerra, per recuperare il senso dei valori morali e civili della ricorrenza e recepire le attività di enti e istituzioni, ha organizzato a Marostica un convegno sul tema. Nella splendida cornice di Palazzo Baggio, il 12 aprile scorso tramite il Centro Studi, magnificamente supportato dalla Sezione guidata dal presidente Fabio Volpato, l’ANA ha presentato le attività che, da qui al 2018, intende porre in essere per ricordare quella che, segnandone drammaticamente l’animo e la coscienza, fu la prima, grande esperienza collettiva del popolo italiano.
Il gruppo di Ozzano, in collaborazione con l’Amministrazione comunale e il dirigente scolastico Emanuela Cavalli, ha celebrato nelle scuole il 153° anniversario dell’Unità d’Italia. Grazie alla collaborazione con Gianluca Marchesi del Centro Studi ANA che ha ideato il supporto didattico e il materiale audiovisivo, è stato possibile proporre un tema ideale ai ragazzi delle scuole primarie e secondarie del paese dal tema: “1914–2014, l’inizio di un conflitto che ha cambiato il mondo”. La novità del progetto sta nel modo in cui partecipano i ragazzi, che non ascoltano solo una lezione di storia, ma vengono coinvolti attivamente e in prima persona nelle ricerche: “Partiamo dai nostri monumenti - dice Gianluca Marchesi - e dai nomi delle vie e scopriamo la storia del nostro paese”.
La scialuppa dell’incrociatore ausiliario “Zara” vagò per un’ora tra i numerosi corpi che galleggiavano, finché un flebile lamento attirò i soccorritori. Apparve un uomo riverso su un canotto, seminudo, con il salvagente e, cosa incredibile, con il cappello alpino ben calcato in testa. Si trattava di Ugo Pittin, classe 1921, della 69ª cp. del btg. “Gemona”, l’ultimo superstite della tragedia del “Galilea”, che qualche anno più tardi sarà annoverato tra i dispersi nell’immensa steppa russa. Dal 1947 i pochi superstiti del Galilea si ritrovano sul monte di Muris di Ragogna, presso l’antica chiesetta di San Giovanni per ricordare i 1.050 fratelli che non fecero ritorno a casa.
Leggo su L’Alpino di marzo l’articolo “Non dimentichiamoli” di Burresi che nella terza colonna dice “Ben pochi sanno…” e mi dico “ecco un’altra perla tutta italiana”. Chissà cosa pensano i parenti dei poveri infoibati e gli esuli, leggendo che lo Stato italiano abbia conferito la massima onorificenza allo stragista Josip Broz, alias Tito.
Mi permetto di darti del tu dato che un sottile filo comune ci lega: come te ho iniziato la naja alla SMALP di Aosta, 14° corso ACS nel 1967. Ti scrivo riguardo le lettere al direttore “Capitano quaquaraqua” del novembre 2013 e “Riscoprirsi alpini” del marzo scorso.
Sono iniziate le celebrazioni in ricordo del fatto d’arme della primavera del 1944, quando il btg. Piemonte, con un audace colpo di mano, conquistò la cima di Monte Marrone, opponendosi vittoriosamente, al successivo tentativo di riconquista delle truppe tedesche.