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Fare politica

Carissimo direttore, è da tempo che volevo scriverle per sapere cosa pensa sulla questione dell’Ana in rapporto alla politica. Io penso che bisogna distinguere fra apartitico e apolitico. È un dovere essere apartitico, è un dovere non essere apolitico. È un nostro dovere fare politica. Se non la facciamo si fa il gioco dell’avversario.

Al lavoro per il Giacomini

A fine maggio ha avuto luogo il primo intervento per i lavori di ristrutturazione del Rifugio Giacomini a Forca di Presta (Ascoli Piceno), ad opera di volontari alpini della Sezione di Pordenone. Scopo dell’iniziativa è stato anche quello di favorire, diffondere la conoscenza, e in logica successione, promuovere l’utilizzo della struttura a livello nazionale.

Un uomo, una preghiera

Dato che contro gli alpini c’è poco da dire, essendo essi più attenti ai valori che ai colori, ecco che si prende di mira la loro Preghiera, magari senza averla letta o quanto meno compresa. E solo perché parla di armi. Occorre innanzi tutto precisare che gli alpini fanno parte di un’Associazione d’Arma, avendo avuto a che fare con le armi durante il servizio militare. D’altra parte non sono le armi, ma è il loro uso che può essere condannabile; infatti, in certi frangenti possono essere utili e pure necessarie, a meno che si vogliano lasciare i deboli, siano singoli o gruppi, alla mercè dei prepotenti e dei delinquenti. Si chiede inoltre che queste siano “forti” non contro tutto o contro tutti, ma solo per difendersi da chi “minacci la nostra Patria, la nostra bandiera, la nostra millenaria civiltà cristiana”.

Pregi o privilegi?

Dopo 90 anni e passa, la “missione” dell’Ana è cambiata, o esaurita? Si evolve, o sta iniziando un processo di fossilizzazione? In cosa consiste oggi la difesa della Nazione da parte dell’Ana? Come contribuisce a migliorarla? Con la partecipazione a sfilate di ogni ordine e grado? Con picchetti ad ogni ricorrenza?

FELTRE – Orgoglio alpino

Si è tenuto a Feltre il primo raduno del Battaglione che ne porta il nome e che da una decina d’anni ha lasciato la città per trasferirsi a Belluno. La manifestazione ha rappresentato l’apice di una tre giorni denominata “Orgoglio Alpino”, a cui ha partecipato una delegazione ungherese, guidata dal generale di brigata Erno Szeltés, giunta per ricordare la presenza della 66ª Compagnia imperiale dell’aviazione magiara nel campo di volo di Feltre nel 1918.

La città di Trino è stata al centro dell’attenzione con tre importanti avvenimenti: l’85º anniversario del Gruppo, la festa annuale della Sezione di Vercelli, e un convegno sull’autore dell’inno “Valore Alpino”, maestro Eugenio Palazzi, figlio trinese. Nella serata di venerdì è iniziato il convegno su Palazzi, moderato dal Presidente del Centro Studi Ana Mariano Spreafico, con gli storici Franco Crosio e Bruno Ferrarotti, assistiti dal Presidente sezionale Piero Medri, dal Capogruppo Gian Carlo Pigni e dal segretario Claudio Ronco.

Un canto di pace

Cosa sia il Monte Tomba e quale l’importanza della sua annuale commemorazione da parte della Sezione di Bassano, lo ha ricordato il direttore de L’Alpino nel discorso di apertura alla cerimonia ufficiale. Prendendo a prestito l’immagine del concorso a Miss Italia, ricordava che a vincere è una sola, ma quanto a bellezza anche il resto non è contorno. Questa è la bellezza del Monte Tomba.

Alpini in Nord America

Domenica 16 agosto i primi ad arrivare a Vancouver sono stati gli alpini di Montreal e poi via via le Sezioni e i Gruppi di Canada e Stati Uniti. Dall’Italia è arrivato il Presidente nazionale Sebastiano Favero, accompagnato dal vice Presidente e delegato ai contatti con le Sezioni all’estero Ferruccio Minelli e dal Consigliere nazionale Marco Barmasse. C’erano anche alcuni alpini del Gruppo di Trichiana (Belluno). Dopo la visita ad alcune località, giovedì 20 agosto tutti a casa di Silvano e Lina Xausa, sulle colline di Anmore, per un barbecue in famiglia.

La nostra Preghiera

Compie cento anni la “Preghiera dell’Alpino”. Nata nella Grande Guerra, ha avuto diverse versioni, fino ad arrivare alle due attuali, ed è sempre il momento più sacro per noi alpini: una voce annuncia solenne: «Preghiera dell’Alpino», squilla l’attenti e mentre scorrono quelle parole sfila davanti a noi la lunga colonna di quelli che ci hanno preceduti, le loro imprese, i loro sacrifici. La Preghiera del ’15-’18 è molto diversa dall’attuale, ma esprime già concetti che torneranno nelle versioni successive: i ghiacciai eterni posti a difesa della Patria, l’invocazione a salvarci dal gelo e dalla tormenta e a proteggere le famiglie lontane. Nel 1935 viene pubblicata la “Preghiera dell’Alpino” scritta dal magg. Sora, comandante del battaglione Edolo, che contiene gli elementi base della versione definitiva.

«Queste meravigliose montagne sono state create per la contemplazione, per la pace, per l’amore, non per la devastazione, la guerra e l’odio». Così nell’omelia l’Ordinario militare Santo Marcianò ha voluto ricordare il sacrificio di migliaia di soldati sul Monte Piana, all’inizio della Grande Guerra e nei due anni dal 1915 al 1917, proprio davanti alla chiesetta dedicata ai Caduti di tutte le nazionalità.

Sui sentieri della storia

La Protezione Civile Ana ha voluto ricordare il centenario della Grande Guerra con un intervento di carattere ambientale nelle località e nei luoghi del conflitto. Il tributo a quanti hanno combattuto e sono caduti ha affiancato le attività, tipiche della Pc, mirate ad affinare i meccanismi organizzativi, procedurali e operativi della Colonna Mobile dell’Ana. L’esercitazione ha coinvolto il 3º raggruppamento con 1.200 volontari che dall’11 al 13 settembre sono stati impegnati nelle attività minuziosamente e adeguatamente preparate dalla Sezione di Bassano del Grappa.

Il Gruppo di Paderno Dugnano ha organizzato la seconda edizione della “Notte bianca degli alpini”. Nella due giorni oltre 40 bambini e bambine, suddivisi in 5 plotoni (Taurinense, Orobica, Tridentina, Cadore e Julia), hanno partecipato a diverse attività ludiche, canti e tanto divertimento, finalizzati alla conoscenza degli alpini e della loro storia.

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