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L’operazione Sabina, iniziata nel novembre 2016 e conclusasi lo scorso 8 giugno, è stata una delle operazioni di soccorso alla popolazione più impegnative degli ultimi decenni. Per raggiungere l’obiettivo la Difesa ha messo in campo un dispositivo interforze che, nel momento di massimo sforzo, ha impiegato quasi 3.500 uomini e donne, oltre 1.400 mezzi e un ampio spettro di capacità ‘duali’. Si tratta di mezzi, materiali e competenze tipiche dello Strumento militare, che possono essere validamente impiegate anche per interventi di pubblica utilità e in caso di calamità naturali.
Sono un alpino di 34 anni, con 6 anni di Esercito alle spalle, di cui più di 4 nelle penne nere. Seguo con inquietudine gli avvenimenti degli ultimi anni riguardo al dilagare sempre crescente del terrorismo di radice islamica, con la continua e inesorabile erosione dei sacri valori di Patria e identità culturale, sia italiana che europea. Per rimanere in tema, qualche numero fa ho letto con interesse la lettera di un alpino il quale asseriva che il reintrodurre la naja obbligatoria fosse una “stupidada”.
Visita breve ma intensa quella del Presidente nazionale dell’Ana Sebastiano Favero alla Sezione di Udine durante i lavori del Consiglio direttivo sezionale, tenutosi presso il Gruppo di Basiliano la cui sede è ubicata a Vissandone, in un fabbricato rurale brillantemente ristrutturato dai soci.
Nel percorso intrapreso da alcuni anni dal già Coordinatore nazionale Giuseppe Bonaldi, il 2º Raggruppamento, valutate le esigenze formative dei volontari e la realtà operativa delle più recenti emergenze, ha ritenuto necessario ampliare e approfondire le capacità già testate in altri eventi, sviluppando una più efficace capacità di reazione ed intervento in caso di emergenza idrogeologica.
La pioggia battente non ha impedito la commemorazione dei Caduti di Cima Vallona nel 50º dell’eccidio avvenuto proprio domenica 25 giugno 1967 ad opera di terroristi sudtirolesi. Già di primo mattino sul luogo dell’attentato nei pressi della Forcella, quasi 200 persone, assieme ai sindaci di San Nicolò di Comelico Giancarlo Ianese e di Comelico Superiore, Marco Staunovo e al Presidente della Sezione Cadore, Antonio Cason, hanno partecipato al semplice rito presso il sacello, con la deposizione di un mazzo di fiori e un canto dedicato ai Caduti.
Una due giorni intensa quella che ha caratterizzato la presenza dell’ambasciatore slovacco Jan Soth nel bassanese e al Sacrario di Cima Grappa in territorio di Crespano (Treviso). In base ad accordi presi con Onorcaduti e con i vertici dell’Ana l’alto rappresentante del Governo slovacco, accompagnato dal direttore generale del Ministero degli Interni slovacco, ha potuto realizzare uno dei sogni della sua vita: onorare i Caduti della sua terra in territorio italiano durante la Prima Guerra Mondiale con lo scoprimento di una targa commemorativa all’interno del Museo storico alla Caserma Milano.
Da ormai diversi anni, per il coro Scricciolo di Cameri, il momento più emozionante è quello di animare la Messa in occasione del raduno del 20º corso Acs della Smalp di Aosta in cui ha militato anche il suo direttore, Armando Travaini. Ma ciò che fa venire i “brividi” al nostro gruppo vocale è quando la Messa è celebrata all’interno di un sacrario e l’omelia è tenuta da don Bruno Fasani al termine della quale, chi scrive, si è ritrovato a piangere, ma non è il solo. Per un attimo, in quell’ambiente, pare risuonare un eco: non sono i nostri canti o preghiere, bensì le voci di tutti quei ragazzi che ci hanno preceduto e, a uno a uno, ci stanno dicendo: “Presente!”.
Tra le Dolomiti ampezzane, patrimonio dell’Unesco e museo a cielo aperto della Prima Guerra Mondiale, si è svolta l’esercitazione “5 Torri 2017”, importante appuntamento internazionale per l’addestramento delle truppe da montagna. Ogni anno le attività diventano sempre più complesse e ricche di novità.
Che bello ascoltare il nostro Inno, quando poi sale il Tricolore penso che tutti proviamo qualcosa che ci accomuna e ci unisce, sapere che per quelle parole hanno sofferto, lottato e combattuto tanti nostri compatrioti, parole forse obsolete ma questo è il nostro Inno.
Sono un amico degli alpini, fratello di un alpino classe 1932 che purtroppo già da parecchi anni è “andato avanti” mentre era ancora Capogruppo degli alpini di Cismon del Grappa. Ma veniamo al motivo di questa mia che vorrei dedicare a mio fratello Pasquale. Non se ne abbia direttore, se mi permetto di suggerirle il titolo: anche l’alpino piange. No, non è il nostro meraviglioso giornale, come avrà subito pensato. Bensì l’alpino in carne e ossa, descritto da molti come il meglio del nostro esercito italiano.
Un caro saluto a voi tutti da Accumoli e grazie della possibilità che mi date con il nostro giornale di ringraziare quelle tantissime persone che in tutti i modi hanno cercato di aiutarci. Ormai è trascorso un anno da quel brutto giorno che di fatto ha cambiato la nostra vita e se anche ancora adesso la terra non smette di tremare io penso che come hanno fatto altre genti un po’ in tutta Italia bisogna metterci coraggio, un nuovo progetto di vita e ricominciare.
Intendo esprimere il mio parere sulla sfilata degli Auc inquadrati nella Smalp. Non trovo giusto che parte di loro sfilino per conto proprio, mentre dovrebbero, come fa la maggioranza, sfilare con le proprie Sezioni. Avendo partecipato attivamente a 47 Adunate, ne conosco molti e so quanto ci tengono ad incontrarsi, ma sfilare separati, non mi pare giusto.
Riccardo Demuti