All’interno dell’Ospedale da Campo c’è una regola non scritta che suona così: “A voce i valori alpini non si declamano né si descrivono ma si vivono e si insegnano agli altri con l’esempio”. L’ho percepita subito, fin da quando, nel giugno dello scorso anno, con grande onore sono stato nominato dal Presidente Favero nuovo direttore dell’Ospedale da campo-Gruppo di Intervento Medico Chirurgico.
Oggi nell’ambito dell’Ana l’Ospedale da campo rappresenta la struttura più complessa e di maggiore specializzazione, al punto da essere classificata dalla Presidenza del Consiglio-Dipartimento di Protezione Civile Nazionale come “Struttura di interesse strategico nazionale”.
Il suo meccanismo non può prescindere dalle nuove forze che hanno accettato questa fantastica sfida, dimostrando grandi competenze tecniche e umane: il direttore sanitario Federica De Giuli, il direttore logistico gen. Antonio Tonarelli e il coordinatore infermieristico Andrea Mostosi. Ma il grazie va a tutti i volontari e alla loro voglia di dare e anche a colui che già nel 1976 durante il terremoto del Friuli ebbe una visione profetica, ovvero quella di realizzare una struttura sanitaria campale capace di intervenire sia nella fase di prima emergenza che nella fase di stabilizzazione e ripristino a supporto delle popolazioni colpite da tragedie quali esse siano, in Italia e nel mondo.
Quest’uomo è Lucio Pantaleo Losapio (per gli amici Lucio e per tutti noi “Il Direttore”) e il suo più stretto collaboratore: il dott. Ugolino Ugolini, per decenni grande direttore sanitario. Oggi il Gimc è la più importante struttura sanitaria campale d’Italia e tra le primissime in Europa (e a mio parere la prima e la migliore perché fatta di volontari).
Dopo un triennio di transizione e stabilizzazione condotta dal Direttore generale dell’Ana Adriano Crugnola, dallo scorso anno, con la missione a Skopje, in Macedonia, denominata “Ipa Campex 2015”, abbiamo ricominciato a svolgere attività internazionali, non solo come unità operativa ma anche come tutor per altri Paesi, in particolare quelli balcanici, a riprova della grande professionalità del nostro gruppo.
L’esercitazione internazionale ha visto coinvolti numerosi Paesi esteri e noi in qualità di tutor abbiamo dimostrato l’efficienza tecnica e organizzativa del nostro team, che per l’occasione era composto da 16 persone, guidate dal dott. Gabriele Crivellaro quale team leader sanitario e da Walter Valentini quale team leader logistico.
Con questa missione è stato definito un piano quinquennale strategico, presentato al Presidente nazionale Favero, dove all’interno di esso vi sono specificati gli obiettivi che perseguiremo fino al 2020, dei quali elenco in sintesi: certificazione del nostro Ospedale leggero sia come modulo nazionale che come modulo europeo; ripristino e sviluppo dell’Ospedale maggiore alfine di ottenere la certificazione nazionale ed europea; creazione dei campi scuola del Gimc di 1º, 2º, 3º livello, che coinvolgeranno ragazzi e studenti sia delle scuole superiori che delle scuole infermieristiche e di medicina; creazione della Scuola del Gimc, con la definizione di programmi di formazione per tutti i nostri volontari siano essi logisti e sanitari; erogazione di corsi di specializzazione (sanitaria e logistica) sia interni per i nostri volontari che esterni per l’Ana e per gli enti con cui collaboreremo con il rilascio di certificazioni internazionali; strutturazione di protocolli d’intesa e di collaborazioni con aziende sanitarie locali, università e varie associazioni, sia in campo sanitario che logistico; strutturare ed avviare collaborazioni con l’Esercito Italiano ed in particolare con le Truppe Alpine sia in ambito formativo che operativo; creazione della divisione di medicina sportiva per dare supporto alle sezioni Ana; creazione di distaccamenti dell’Ospedale da campo sul territorio nazionale (ovest, est e centro- nord); aumento dagli attuali 250 volontari operativi a 1.000-1.200 volontari; riattivare rapporti con la Sanità pubblica e con la Sanità militare. Ma torniamo all’attività pratica e a quella di addestramento.
Il Dipartimento nel mese di marzo, volutamente con scarsissimo preavviso e con informazioni frammentarie e insufficienti (proprio per simulare una situazione reale), ha deciso di utilizzare il nostro Ospedale quale principale partner per organizzare e gestire il “4º Workshop per i Team Leader dei Moduli Sanitari di Emergenza Europei”.
Questo corso di specializzazione viene svolto annualmente e raggruppa i team leader dei moduli sanitari di emergenza di varie nazioni in ambito europeo, al fine di raggiungere e ottimizzare l’interoperabilità tra soggetti diversi per cultura, per lingua e per esperienza, mirando ad una organizzazione globale ed efficiente in caso di emergenza reale. Oltre ai rappresentanti di 14 nazioni, hanno partecipato anche i rappresentanti del Dipartimento di Protezione Civile di Roma Paolo Vaccari ed Elisa Vespasiani e i rappresentanti del Gimc (Sergio Rizzini, Federica De Giuli e Elisabetta Mioni e per la Sede Nazionale il Consigliere nazionale Giorgio Sonzogni), unitamente ai rappresentanti della Commissione Europea e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
La nostra associazione di cui l’Ospedale – Gimc oggi rappresenta la massima espressione in termini di specializzazione e complessità organizzativa parimenti ad organizzazioni presenti nelle Forze Armate, unitamente alla Sezione di Bergamo, hanno consentito di mostrare ai partecipanti un volto dell’Italia efficiente, positiva e di grande valore. Oltre ai lavori previsti per i team leader, è stata inserita anche una prova pratica al fine di valutare la prontezza operativa e la capacità decisionale della struttura.
Con un preavviso assolutamente insufficiente per un’attività di addestramento, ma credibile in casi reali, è stata organizzata e pianifica l’esercitazione di prontezza operativa e di dispiegamento del nostro Ospedale leggero oltre alle unità mobili e le unità di collegamento sia satellitare che di telemedicina, il tutto in un ipotesi di allestimento che prevedeva una finestra temporale imposta dalla direzione Gimc di sole 4 ore per l’allestimento completo con tutto perfettamente funzionante (normalmente i tempi previsti sono di 6/8 ore) e uno smontaggio in tre ore (di solito 4/6 ore).
I volontari Gimc hanno dimostrato come un Ospedale da campo leggero possa essere installato in sole 2 ore e 45 minuti e smontato in soli 90 minuti, questo ha prodotto stupore e meraviglia nei partecipanti ma ancor più nei rappresentanti dell’Oms e della Commissione Ue. Una particolare menzione di merito va al responsabile del nostro Posto Medico Avanzato, Arduino Vanini, che ha saputo coordinare al meglio l’attività di preparazione e di dispiegamento della struttura, avvenuta nella più completa armonia e serenità, dando conferma di come noi siamo una famiglia che sta bene insieme anche nelle difficoltà.
Sergio Rizzini
ospedaledacampo@ana.it
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