Nuovo drappo

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    Lo scorso 4 dicembre il 2º reggimento Genio guastatori della brigata alpina Julia ha condotto la cerimonia di rinnovo del drappo della Bandiera di Guerra del reparto, alla presenza del vice comandante per il Territorio delle Truppe Alpine, generale D. Ignazio Gamba, del sindaco di Trento Alessandro Andreatta con il gonfalone della città e delle principali autorità locali, attorniate dai vessilli delle Associazioni combattentistiche e d’Arma. Si è trattato di un evento solenne, organizzato in collaborazione con la Sezione di Trento, in un contesto particolare e altamente significativo, quello del Doss Trento.

    Le cerimonie sono iniziate con la deposizione di una corona in onore dei Caduti presso il mausoleo di Cesare Battisti, quindi la Messa in onore di Santa Barbara, celebrata dall’arcivescovo di Trento mons. Lauro Tisi all’interno della suggestiva galleria dedicata alla martire, patrona di genieri, artiglieri, marinai, Vigili del fuoco, minatori e tutti coloro che operano nel contesto di esplosivi e fiamme libere. Nel corso della cerimonia sono stati ricordati i Caduti della battaglia di Pljevlja (combattuta il 1º dicembre 1941 in Montenegro), un momento che è tradizione per la Sezione di Trento.

    Il comandante del reggimento col. Gaetano Celestre, assistito dalla madrina della Bandiera di Guerra del reggimento, la signora Mimma Battisti, nipote del celebre eroe, ha riposto il drappo, ormai consunto e indebolito da oltre settant’anni di asperità, per conservar- La Bandiera di Guerra del reggimento durante la cerimonia di cambio del Drappo. lo nelle teche dei cimeli storici di Forza Armata e posizionato sull’asta un nuovo drappo. Ricordiamo che la Bandiera di Guerra del reggimento è un prezioso vessillo storico che accompagna il reparto dal 1861 lungo la storia, dall’Unità d’Italia ai passati conflitti mondiali, fino ad oggi. Essa è decorata da una Medaglia d’Argento e due Medaglie di Bronzo al V.M, una Medaglia di Bronzo al Valore dell’Esercito, una Medaglia d’Argento al Valore Civile e una Croce d’Argento al Merito dell’Esercito.

    La cerimonia religiosa, così caratteristica dato il luogo prescelto, ha ripercorso la memoria di quella avvenuta il 4 dicembre 1941 nella stessa galleria, quando l’allora comandante del Corpo d’Armata Alpino volle rendere omaggio alla Santa protettrice per aver vegliato benignamente su alpini, genieri, artiglieri e artieri di allora facenti parte del distaccamento alpini “Verruca”, durante tutto il periodo necessario al completamento dei lavori di costruzione della strada monumentale che porta alla sommità del Doss Trento. Nessuno si fece male, né venne registrato alcun incidente. A distanza di quasi ottant’anni si è voluto ripetere devotamente questo evento davanti alla statua che raffigura la Santa benedicente, rinnovando così i sentimenti di devozione che legano e si fortificano in questi soldati di montagna e parimenti, ringraziare per aver protetto le maestranze nel corso dei lavori di ristrutturazione del soprastante Museo Nazionale Storico degli Alpini nel corso del 2019.