NOVARA – Solidarietà nell’emergenza

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    Anche nel novarese, dopo i primi inaspettati lutti, non siamo rimasti inoperosi. Abbiamo aperto due sottoscrizioni per raccogliere fondi da destinare all’ospedale Maggiore di Novara – in grande sofferenza come moltissimi ospedali italiani – e all’Ospedale Ana a Bergamo. La prima raccolta fondi in una decina di giorni ha permesso di raccogliere la somma di 14mila euro di cui 4mila destinati al servizio 118 e la seconda sottoscrizione ha permesso di destinare altri 4mila euro all’ospedale allestito in Fiera a Bergamo.

    Risultati importanti, ottenuti grazie all’impegno e alla solidarietà dei Gruppi e di tanti cittadini privati che hanno preferito utilizzare i nostri canali ritenendoli più sicuri e affidabili di molti altri: di questo dobbiamo andarne fieri, tanto che molti media locali ne hanno parlato sulle loro testate, sottolineando come il nostro motto “ricordare i morti aiutando i vivi” sia quanto mai attuale. In questa fase di emergenza c’è stato anche il grande impegno dell’unità di Protezione Civile che con grande disponibilità e passione dei volontari si è prodigata per la spesa over 65, per la distribuzione dei pacchi viveri e per altri vari servizi in favore della popolazione come controllo accessi ai mercati rionali e distribuzione mascherine alla popolazione e anche il non trascurabile servizio psicologico, offerto dallo sportello di ascolto telefonico che è rimasto attivo nei mesi di aprile e maggio.

    Non dimentichiamo neppure il servizio svolto da sei volontari in due turni di lavoro presso l’Ospedale di Bergamo: anche a loro va un doveroso e sentito ringraziamento. I Gruppi hanno dato la loro disponibilità nei rispettivi Comuni per svariate attività, concordate con le amministrazioni comunali e con le parrocchie, come la sanificazione delle chiese dopo le celebrazioni oppure la distribuzione delle mascherine. Un impegno costante e silenzioso, molte volte tenuto riservato, come spesso accade agli alpini che preferiscono il fare all’apparire.

    Gli alpini novaresi devono essere orgogliosi di quanto sono riusciti a fare in questi mesi difficili, perché con il loro impegno hanno potuto onorare tutti gli iscritti che questo nemico subdolo ha portato via in solitudine e senza poter tributare loro il meritato saluto.