Nel cuore del Friuli Venezia Giulia

    0
    243

    Se l’Europa allargata punta a diventare unita nella diversità, il Friuli Venezia Giulia lo è già. Poco meno di 8mila chilometri quadrati, racchiusi in una regione dalle splendide montagne delle Dolomiti Orientali, dal territorio della Carnia, dalle Alpi Giulie e dalla costa sul mare Adriatico. Il paesaggio naturale sfocia in un compendio armonioso insieme alla parte urbana, tra cui Palù di Livenza, Aquileia, Cividale e Palmanova sono patrimonio dell’Unesco. Da sempre crocevia di destini e di genti, racchiusi in un territorio unico e vario, in cui per secoli sono passati celti, romani, unni, longobardi, veneziani e austro-ungarici, lasciando un segno indelebile che si mescolava alle tradizioni locali. Udine, città popolare e raffinata, è la capitale della medievale Patria del Friuli. Fonda le sue radici nella leggenda che vuole Attila artefice del colle del Castello, che ancora domina il centro storico. Oltre 3000 anni di storia, durante i quali la città ha subito moltissimi cambiamenti, anche nella propria denominazione. Durante il primo conflitto mondiale, infatti, Udine ricevette l’appellativo di “Capitale della Grande guerra”, soprannome dovuto alla sua vicinanza al fronte e alla presenza dell’Alto Comando Italiano, che ebbe sede nella città fino al 1917.

    La città ha voluto ricordare i Caduti della guerra, attraverso la costruzione del tempio-sacrario di San Nicolò, oggi conosciuto come Tempio Ossario, dove si trovano i resti di 21.500 vittime del Friuli Venezia Giulia, i quali hanno perso la vita durante il conflitto. Udine, anticamente denominata “Udene” o “Utinum”, è anche una città d’arte da scoprire: una visita all’interno del Palazzo Patriarcale o nel Duomo di Udine, sono il giusto modo per immergersi nelle opere del pittore veneziano Tiepolo, al quale la città deve la sua denominazione di “Città del Tiepolo”. Nel corso degli anni di storia, si assistette ad un rinnovamento della città per mano del pittore, il quale compì, proprio a Udine, il suo passaggio dal Barocco al Rococò europeo. Il territorio udinese conta, inoltre, dieci zone Doc e quattro Docg, per una produzione totale di 80 milioni di bottiglie l’anno, onorando sempre la sua tradizione vitivinicola attraverso numerose osterie storiche che offrono anche le specialità della gastronomia locale. La sua tradizione culinaria è confermata attraverso la manifestazione Friuli Doc: un coinvolgente giardino di colori, sapori e profumi da scoprire non solo nel piatto, ma anche nel bicchiere, racchiusi nell’evento enogastronomico più conosciuto della regione. Situata a circa 30 minuti da Udine, si trova Gemona del Friuli, città dal carattere tenace e laborioso.

    Incoronata dalle Prealpi orientali, Carniche e Giulie, è una delle più belle località storiche del Friuli Venezia Giulia ed è il centro più importante di un’area di oltre 3.500 chilometri quadrati completamente distrutta, conosciuta oggi nel mondo come la “Capitale del Terremoto” che il 6 maggio 1976 sconvolse l’intera regione. Gemona rappresenta infatti, uno dei principali simboli della rinascita del Friuli ed è esempio di una “ricostruzione riuscita”. Tra le vittime del sisma, in prima fila vi furono 29 uomini e 42 feriti, facenti parte della caserma Alberto Goi di Gemona, all’interno della quale crollarono le palazzine del Gruppo Udine e Conegliano. In questo clima di paura e di ansia, oltre 15mila alpini della Julia prestarono il loro aiuto a sostegno della popolazione friulana colpita dal terremoto, impegnandosi con immensa solidarietà assieme all’Esercito Italiano, non solo nei soccorsi, ma anche nei lavori di riattamento e ricostruzione.

    A sconvolgere le sorti dei territori del Friuli Venezia Giulia, non furono solo eventi naturali, ma, come anticipato, anche bellici: la Prima guerra mondiale. Sull’altopiano carsico, italiani e austroungarici combatterono dodici battaglie tra il 1915 e il 1917 durante le quali persero la vita centinaia di migliaia di uomini nelle trincee carsiche sul fronte alpino e prealpino compreso tra le Valli del Natisone e la Zona Carnia. Luoghi come i monti San Michele, Calvario e Sabotino sono solo alcune delle aree che caratterizzarono questi tristi avvenimenti. Oppure le montagne come quelle attorno al Passo Monte Croce Carnico e al paesino di Timau, simboli del conflitto in montagna e dell’eroismo delle Portatrici Carniche. Ma anche località come: Gorizia, città austro-ungarica divenne un simbolo per l’opinione pubblica, specialmente quando divenne italiana nell’agosto del 1916 per circa un anno (e per poi esserlo definitivamente con la fine del conflitto).

    O la stessa città di Udine la quale definita “Capitale della Grande Guerra” essendo la città più vicina al fronte. Gli avvenimenti dello scontro bellico nella regione, furono molto violenti, ricordati ancora con grande intensità. Oggi è possibile ripercorrere e rivivere la vita dei soldati e le vicende trascorse, grazie alla presenza degli itinerari della Grande guerra e di musei all’aperto, in cui svolgere emozionanti passeggiate in mezzo a paesaggi naturali mozzafiato. Il viaggio nei ricordi del passato continua anche all’interno di molte città della regione, attraverso la visita ad innumerevoli musei, monumenti, sacrari, ossari e cimiteri di guerra dedicati alle vittime del conflitto mondiale.

    Per scoprire di più sulla storia e sul territorio del Friuli Venezia Giulia: www.turismofvg.it