Baschi molto alpini

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    Cento ettari sono un milione di metri quadrati. E se intorno ne calcolate altri trecento, fanno quattro milioni di metri quadrati. In mezzo a questo oceano di verde, a Bellinzago Novarese, giusto sul confine con il sedime aeroportuale di Cameri, c’è la caserma Valentino Babini, che ospita Nizza Cavalleria, il reggimento esplorante della brigata Taurinense: in un’area tanto vasta può manovrare anche con le blindo pesanti Centauro 1 senza arrecare alcun disturbo agli insediamenti abitati.

    Qui le tradizioni si respirano su un arco temporale impressionante: Nizza Cavalleria nasce infatti nel 1690 e affonda le radici nel reggimento dragoni di Piemonte, i “dragon jaunes” (gialli, dal colore della giubba). Una storia simile implica la partecipazione (gloriosa, lo testimoniano quattro medaglie di bronzo sullo Stendardo) a tutte le guerre di indipendenza e ai due conflitti mondiali: il combattimento del 16 maggio 1916 alle officine Adria-Monfalcone, farà scegliere la data come ricorrenza per la festa di reggimento. La plurisecolare tradizione di stile della Cavalleria si esalta nell’elegantissimo circolo del reggimento, davvero spazioso, con sale finemente arredate, in cui abbondano divani in pelle e il colore predominate è ovviamente il rosso, ripreso anche dalle drappelle delle trombe lasciate a ricordo di importanti ufficiali.

    «È uno dei nostri fiori all’occhiello – sottolinea il col. Giuseppe Leone, dallo scorso settembre alla guida del reparto – su cui, una volta sistemate alcune carenze funzionali relative al servizio bar, contiamo molto per intensificare i già ottimi rapporti con gli enti del territorio, a cominciare proprio dalla vicina Sezione Ana di Novara». Ma se il circolo risplende di una potenzialmente mondana luce propria, gli altri fiori all’occhiello di Nizza Cavalleria sono ben più vocati operativamente: in primo luogo il poligono di tiro in galleria, con bersagli sino a cento metri, adatto all’impiego a fuoco di tutte le armi portatili fino al calibro 7.62 Nato, che consente il proficuo addestramento del personale senza abbandonare la sede e che è intensamente utilizzato da altri reparti, sino ai carabinieri o alla Scuola di applicazione di Torino.

    E poi l’officina per riparazione e manutenzione dei mezzi: struttura davvero grandissima e attrezzata, in grado di intervenire a qualunque livello sulle Centauro 1 e su tutti gli altri veicoli in dotazione (come le blindo Puma 6×6, i Vtlm Lince, i Vm 90, le Land Rover Defender, ecc.). Un’officina di altissima specializzazione (il cui personale appare motivatissimo e orgoglioso), a cui si rivolgono frequentemente anche altri reggimenti. L’officina dovrà presto essere oggetto di alcuni adattamenti per essere in grado di ospitare le nuove blindo Centauro 2 (attese, si spera a breve, anche a Nizza) che mantengono la formula 8×8, ma adottano il cannone da 120 mm (in luogo del 105) e sono dotate di elettronica di avanguardia: però sono sensibilmente più alte e quindi è necessario adattare la pavimentazione sotto i carri ponte con le gru.

    Poche centinaia di metri più in là un’altra sorpresa: una piscina coperta con vasca di 25 metri, pronta all’uso se non fosse per alcune integrazioni all’impianto elettrico che, una volta ultimate, consentiranno al reparto di aprirne la fruizione anche dall’esterno. Nel complesso, dunque, una caserma di gradi capacità e potenzialità: «Potenzialità che – precisa il comandante – potranno crescere e moltissimo, visto che questo sito rientra nel piano di sviluppo delle cosiddette caserme verdi: una volta realizzato porterà indubbi vantaggi anche per il personale». Personale che, dopo aver servito anche in Libano, oggi è impegnato in un’intensa serie di attività: oltre a “Strade sicure” (come Comando di raggruppamento in Lombardia e Trentino-Alto Adige), infatti, due plotoni sono impegnati nell’operazione Joint Enterprise in Kosovo, uno in Lettonia per l’operazione Baltic Guardian ed un altro in Ungheria per la “Eva” (Enhanced vigilance activities).

    La funzione esplorante di Nizza Cavalleria è fondamentale per la brigata alpina Taurinense, il cui comandante può disporre dei suoi assetti a seconda dei contesti e delle necessità operative. I Dragoni di Nizza si addestrano anche al movimento di marcia in montagna: ma non bisogna credere che persino le blindo Centauro siano “estranee” ai contesti montani. Lo hanno dimostrato con successo nella recente esercitazione a fuoco Cerces 2022, in cui i dragoni di Nizza, con gli alpini del 2º e i guastatori del 32º della Taurinense, hanno operato a fianco del 27º Chasseurs alpins negli scenari innevati e ad alta quota, di giorno e di notte, nel poligono di Valloire. Non da meno l’accennato impiego in Ungheria, assieme al 3º Alpini, al 1º Artiglieria da montagna e al 32º guastatori. Il motto recita “Nicaea fidelis”, quindi ci si può contare (e poi, Statuto alla mano, i dragoni di Nizza possono chiedere a pieno titolo pure l’iscrizione all’Ana).