Giuseppe Zamberletti e gli alpini, un binomio inscindibile, un rapporto d’amore mai venuto meno. Ne è prova, tra tante altre, un episodio che egli stesso racconta nella sua biografia, La luna sulle ali (editore Macchione), scritto dal giornalista Gianni Spartà con il prezioso contributo di Lorenzo Alessandrini, funzionario della Protezione Civile. Adunata nazionale, anno 1977, siamo a Torino. “Durante la tradizionale sfilata, ad un certo punto un alpino della Julia si staccò, corse verso la tribuna d’onore sulla quale, reduce dal Friuli, stavo al fianco del Presidente del Consiglio Giulio Andreotti”, narra Zamberletti, nativo del Sacro Monte sopra Varese, sette legislature continuative, la scelta della politica dopo l’abbandono dell’idea di fare il giornalista.
“La scorta della polizia allarmata lo inseguì e lo circondò subito. Ma quell’uomo, avrà avuto 70 anni, anziché dirigersi verso Andreotti si fermò davanti a me e fece il gesto di mettermi il cappello con la penna nera sulla testa, gridando a gran voce tra gli applausi: te lo meriti. Io rimasi interdetto e imbarazzatissimo. Non sapevo che fare. Temevo che il Presidente si offendesse per questo scavalcamento. Invece si voltò verso di me e – incredibile – aveva le lacrime agli occhi. «Mettitelo! Mettitelo!», mi disse entusiasta. Tanto era grande il suo attaccamento per il partito, che il successo popolare diretto di uno dei suoi lo rendeva felice. Anche se io non ero della sua corrente. Il gesto lo aveva colpito e mi dissero che settimane dopo a Brescia lo raccontò al congresso nazionale dei giovani democristiani”.
Chi legge questo giornale sa quanto rispetto Zamberletti riservasse alla nostra categoria. Rispetto e riconoscenza per gli aiuti ricevuti in Friuli (1976), in Irpinia (1980) sul fronte dei due devastanti terremoti del secondo Novecento. Ma il siparietto narrato qui sopra dice tutto dell’uomo al quale “la Repubblica è grata” scrive Sergio Mattarella nel testo introduttivo del libro ricordando di Zamberletti “…la capacità di dialogo, la naturale disposizione a servire le istituzioni e la comunità”.
C’era Mattarella ai funerali di Stato celebrati a Varese il 29 gennaio 2019 e c’erano tra la folla centinaia di alpini corsi a rendere omaggio all’inventore della Protezione Civile, al protagonista di un’epoca buia (il terrorismo nero e rosso, il sequestro di Aldo Moro, la strage di Ustica), all’ultimo democristiano che amava il gollismo da posizioni cattoliche e profeticamente sosteneva il modello della repubblica presidenziale alla francese. Non era, la sua, idolatria per l’uomo forte, ma realistica convinzione che il presidenzialismo fosse (è) l’unico modo per dare stabilità ai Governi italiani, ballerini anche ai tempi suoi. Davvero importanti le opere di Zorro (così era conosciuto sulla rete dei radioamatori).
Nel 1979 egli fu protagonista del salvataggio di un migliaio di profughi vietnamiti, i boat people, in fuga dai rigori della “rieducazione comunista”. Nel Mare della Cina lo mandò con tre navi della Marina Militare italiana il Governo di Giulio Andreotti su insistenza della Conferenza dei vescovi. Uomini, donne e tanti bambini vagavano alla deriva su barcacce e zattere. Il loro destino era segnato: fame, sete, morte. Zorro organizzò l’operazione, ci mise la faccia, regalò al suo Paese la più bella storia di solidarietà senza confini. E sarebbe opportuno che La Luna sulle ali nelle cui pagine questa impresa è rievocata nei dettagli “fosse letto dalle nuove generazioni”, scrive il sindaco di Varese Davide Galimberti nell’introduzione.
Il libro di Spartà e Alessandrini che sarà presentato il prossimo 20 maggio in Senato, alla presenza della Presidente Maria Elisabetta Casellati, esaudisce una volontà testamentaria di Giuseppe Zamberletti che aveva espresso il desiderio di una sua biografica “sotto l’egida delle pubbliche istituzioni”. Protezione Civile e Comune di Varese si sono fatti carico di questo impegno. Un omaggio ad un grande italiano.
Giacomo Ribolzi
Gianni Spartà, Lorenzo Alessandrini
LA LUNA SULLE ALI
La Protezione Civile, il ritratto di un’epoca.
Colloqui con Giuseppe Zamberletti
Pagg. 216
20 euro – In tutte le librerie