Dal 1993 il Gruppo di Isola del Gran Sasso organizza un raduno nel ricordo dei Caduti di tutte le Guerre e in particolare di Selenyj Jar. Lo scorso 9 marzo la manifestazione si è aperta con l’alzabandiera e l’arrivo, in sfilata, del vessillo della Sezione Abruzzi, scortato dal Presidente nazionale Sebastiano Favero, dal Presidente sezionale Pietro D’Alfonso, alla presenza del gonfalone di Isola con il sindaco Roberto Di Marco e tante altre autorità civili e militari. È seguita la cerimonia al monumento ai Caduti della Prima e Seconda guerra mondiale con deposizioni delle corone d’alloro e l’omaggio del Presidente Favero. Nel tardo pomeriggio presso il salone Stauross del santuario di San Gabriele, intramezzati da canti dal coro alpino Stella del Gran Sasso, un incontro con la storia, a cura del prof. Enrico Rebeggiani, nipote dell’omonima Medaglia d’Oro. Il ten. Enrico Rebeggiani, nonostante fosse ferito, partì per la Campagna di Russia perché «voleva stare con i suoi arditi sciatori e morì con loro». Cadde a 26 anni «compiendo il proprio dovere», ha detto suo nipote. Il Capogruppo Giulio Ciarelli ha quindi ricordato il reduce alpino Ercolino Nori, “andato avanti” lo scorso anno, che a soli vent’anni era a combattere sul Don e nonostante gli stenti riuscì a salvarsi aggrappandosi ad un treno. La successiva intervista, curata dal regista Fabrizio Franceschelli, è stata al reduce alpino della Campagna di Russia Valentino Di Franco, che nonostante i suoi 96 anni, ancora una volta ha voluto ricordare il viaggio verso la steppa, la neve, il tremendo gelo, la solitudine e i suoi compagni che caddero «sotto quelle bombe che sento ancora». È seguita la consegna di attestati e riconoscimenti da parte del Capogruppo Ciarelli a personalità, familiari dei reduci e ai diversi Gruppi gemellati. Domenica il raduno con partenza dalla piazza del Comune di Isola per arrivare in corteo al santuario di San Gabriele, fra le ali di un imponente pubblico che ha applaudito gli oltre 15mila alpini che con attaccamento e senso del ricordo non hanno voluto mancare a questo che è il più importante appuntamento alpino della Regione Abruzzo. Tante le autorità civili e militari presenti sul palco, insieme ai reduci, ai vertici dell’Ana, al vice comandante delle Truppe Alpine gen. Marcello Bellacicco, a numerosi sindaci e delegazioni estere. Tutti hanno applaudito il passaggio del picchetto armato del 9º Alpini coordinato dal ten. col. Pietro Piccirilli, del vessillo della Sezione Abruzzi, di trenta vessilli sezionali (tra cui quello della Sezione Melbourne) e oltre 200 gagliardetti. A seguire, nel santuario di San Gabriele il rettore padre Natale Panetta e diversi cappellani alpini hanno concelebrato la Messa. Prima della funzione gli interventi di D’Alfonso che ha sottolineato l’importanza del ricordo e del sacrificio di tanti alpini abruzzesi nel quadrivio insanguinato di Selenyj Jar; a seguire quello di Favero che con grande entusiasmo ha sottolineato le gesta degli alpini in quella disastrosa Campagna di Russia, che con la loro tenacia, il senso del dovere e con la vita, hanno reso onore e amore alla Patria. Ha anche auspicato che le istituzioni italiane, e lui ne sarà tramite, riconoscano la necessità e istituiscano una Giornata del ricordo per gli alpini, dall’Ortigara a Nikolajewka, e ha rimarcato che il sacrificio e l’eroismo degli alpini non possono essere dimenticati. La 37ª edizione della commemorazione dei Caduti di Selenyj Jar, voluta dal Gruppo di Isola del Gran Sasso e adottata dalla Sezione Abruzzi, ha riscontrato l’ennesimo successo e un’ampia partecipazione tale che è auspicabile che essa entri a far parte dei grandi appuntamenti nazionali dell’Ana.
Dario Rapacchiale