L’etica del comandante fa la differenza

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    Finito il corso marconisti, assegnato a Tolmezzo, al lavatoio uno mi batte la spalla. Cosa vuoi? Ho sette gavette da lavare. Gli rispondo che sono in difficoltà per la mia. Stanotte in camerata la paghi. No caro, dormiamo e indico la sede staccata. Amico, l’ignoranza è dura a morire. Il nonnismo non l’ho subìto perché il capitano Lucherini non l’avrebbe tollerato da persona civile, questa è una mia precisa convinzione.

    Corrado Zuliani, Fagagna (Udine)

    Caro amico tu mi radichi ancora di più in una mia convinzione e cioè che la differenza la fa sempre chi ha le responsabilità di comando. È chi ha il coltello dalla parte del manico che decide se la lama deve far del male.