Le aggressioni ai medici

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    La vita è in continuo cambiamento e sta diventando sempre più stressante in particolare per i medici. Sta diventando encomiabile il loro sacrificio. Molte persone apprezzano i medici che si mettono nei panni dei camici bianchi e capiscono lo stress che grava su di loro? Questa professione ha sempre richiesto abnegazione. Alcuni ricordano quando il medico, nelle visite a domicilio, portava tutto l’occorrente nella sua valigetta. Ora però le aggressioni ai medici ed infermieri, soprattutto nelle guardie mediche e nel pronto soccorso, sono diventate frequenti. Sarebbe opportuno che gli alpini, per la loro moralità, discretamente vigilassero a turni di due nelle guardie mediche e accompagnassero i medici nelle visite notturne a domicilio. Le donne medico (che sono circa il 65%) sono generalmente ben volute dai pazienti che le ritengono sensibili ed umane e ben disposte al dialogo.

    Bruno Bonollo, Fara Vicentino (Vicenza)

    Caro Bruno, il tema che tratti è quanto mai spinoso e io ho avuto modo di trattarlo più volte anche sulla televisione nazionale. Io non ho nulla contro il fatto che gli alpini possano fare questo ulteriore servizio al Paese, ma mi chiedo se possiamo ancora chiamare civile un Paese dove le donne non possono più uscire da sole la sera, dove le guardie mediche vengono assalite e violentate, dove la notte mette in atto una sorta di coprifuoco di fatto. Davanti a un Paese ridotto così gli alpini possono dare un contributo, ma le domande da porsi devono guardare in faccia i problemi, senza fare sconti.