L’alpino Ezio Savonuzzi

    0
    127

    Dato che siamo in guerra contro il Coronavirus mi sembra giusto, per restare in tema, ricordare che un altro tipo di virus fu scoperto per la prima volta a Ferrara dal prof. Eugenio Centanni, omaggiato nel 2006 dall’Ateneo estense con la ristampa del suo libro “La peste aviaria”, scritto in collaborazione con una futura penna nera, lo studente ferrarese Ezio Savonuzzi. Il marchigiano Centanni, titolare della cattedra di patologia generale dell’ateneo ferrarese, descrisse nel 1901 la natura dell’agente responsabile di quella che allora era conosciuta come “peste aviaria”. In quell’anno presentò all’Accademia delle Scienze di Ferrara due comunicazioni, realizzate assieme ad Ezio Savonuzzi, nelle quali descriveva i risultati delle ricerche sulla causa della malattia. Centanni e Savonuzzi avevano infatti identificato il virus che imperversava tra gli animali, forse collegato a quello della terribile “spagnola” che poi lasciò una tremenda scia di morte in tutta Europa e nel mondo intero. Ezio Savonuzzi non poté proseguire in un cammino che si preannunciava brillante perché morì durante il primo conflitto mondiale. Venne infatti assegnato quale ufficiale medico al btg. Monte Bicocca e morì in un ospedale da campo nel 1917. Dato che nessuno, a quanto mi risulta, lo ha menzionato nel centenario della Grande Guerra mi sembra doveroso ricordare l’impegno che Savonuzzi dimostrò onorando la Patria prima in campo scientifico e poi indossando con onore la divisa e il cappello alpino.

    Mario Gallotta, Gruppo di Ferrara, Sezione Bolognese-Romagnola

    Caro amico, la tua lettera ci ricorda, se mai ce ne fosse bisogno, che tra gli alpini ci sono eccellenze assolute in tutti gli ambiti: imprenditoriali, letterari, scientifici, artistici, religiosi… E ancor oggi, se si andasse a curiosare nel nostro Libro Verde, scopriremmo quanta professionalità si nasconde dietro l’arida eloquenza dei numeri. Quello che li accomuna e li livella è che nessuno monta in cattedra e nessuno sente il bisogno che gli altri lo mettano sul piedistallo.